CAMPOBASSO. Quasi un anno di indagini serrate, due persone denunciate, sotto sequestro un ingente quantitativo di rifiuti (oltre 12 tonnellate), comprendente materiali plastici e scarti provenienti da strutture sanitarie, come contenitori, sacche e cannule, che in taluni casi, recavano ancora tracce di sangue.
Il tutto era accatastato in una struttura imprenditoriale sita nel territorio di Campochiaro.
Questi i numeri di un’indagine che ha impegnato per circa un anno gli uomini della compagnia di Campobasso della Guardia di Finanza, coordinati dalla Procura della repubblica del capoluogo.
I rifiuti provenivano dalla Campania a mezzo di trasporti effettuati senza la necessaria documentazione di supporto, prevista proprio per la particolare tipologia di materiali.
Il meccanismo illecito individuato dai finanzieri, proseguiva poi mescolando tra loro varie tipologie di rifiuti (pericolosi e non), grazie al quale era possibile assicurare costi complessivi di smaltimento di gran lunga inferiori a quelli previsti nell’ambito di una legittima filiera di riciclo.
Tra i colli sottoposti a sequestro, i militari hanno infatti individuato centinaia di materiali normalmente adoperati presso strutture sanitarie e riconducibili, come accennato, a sacche per flebo nonché relativi tubi e cannule di varia forma e dimensione.
Due persone, un molisano ed un campano, sono state denunciate, a vario titolo, all’autorità giudiziaria di Campobasso per le violazioni contemplate rispettivamente dagli articoli 187 e 256 del decreto legislativo 152/2006, nonché dall’articolo 483 del codice penale.
Fattispecie, queste, che compendiano comportamenti illeciti riconducibili alla gestione non autorizzata di rifiuti pericolosi e non pericolosi, al trasporto di rifiuti pericolosi senza la necessaria documentazione di legge, alla miscelazione di rifiuti di varia natura, categoria e pericolosità.
Un duro colpo, quello inflitto dalle fiamme gialle di Campobasso, ai sodalizi dediti all’illecito smaltimento dei rifiuti, ed al conseguente ricco business strettamente connesso.
Come noto, nel nostro paese una quantità non trascurabile di rifiuti speciali scompare nel nulla proprio nel tragitto compreso tra il luogo di produzione e quello di smaltimento o recupero.
Un’attività particolarmente redditizia per i riciclatori senza scrupoli, il cui scopo principale e’ quello occultare, mescolare, far perdere ogni traccia dell’originaria pericolosità.
L’attività di monitoraggio e controllo nello specifico settore, proseguirà senza sosta in un’ottica preventiva e repressiva, al fine di tutelare il territorio da qualsiasi infiltrazione delinquenziale, con particolare riguardo alle limitrofe regioni (Puglia e Campania), caratterizzate, come noto, dall’esistenza di stabili ed agguerrite consorterie criminali.
V/Bem