mercoledì 5 Febbraio 2025
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SICCITA’. Trigno ridotto a torrente. ‘Correre subito ai ripari’, dice il sindaco di Montenero, D’Ascenzo

TERMOLI. Portata che cala a vista d’occho nell’alveo del fiume Trigno. Secondo uno degli ultimi rilevamenti effettuati su corso d’acqua che funge da confine tra il Molise e l’Abruzzo, il greto del fiume, ormai ridotto a rigagnolo non supererebbe i cinquanta litri al secondo, contro i seicento stimati alla foce.

Una condizione definita ‘al limite’, qualora non si registreranno precipitazioni in tempi brevi o immediati, in modo da garantire la soglia minima di sicurezza per l‘approvvigionamento idrico.

A poter subire le immediate conseguenze del fenomeno siccitoso non meno di diecimila utenti dimoranti a Montenero di Bisaccia e nei centri viciniori dell’Abruzzo.

L’alveo del fiume Trigno paraticamente a secco

Secondo il primo cittadino dello stesso centro molisano, non sarebbe più possibile l’utilizzo delle acque di un corso che annualmente presenta costanti emergenze nel corso della stagione estiva.

Sempre secondo, Giuseppe D’Ascenzo è giunto il momento di attivarsi in direzione delle opportunità offerte dall’invaso della diga di Chiauci.

Intanto, nei centri riforniti dai flussi idrici scaturenti dal fiume Trigno già da tempo i sindaci sono stati costretti a vietare l’uso idrico del prezioso liquido e conseguenze si sarebbero evidenziate anche sul fronte di una buona accoglienza a fini turistici.

Gli stessi primi cittadini hanno espresso u comune sollecito alle rispettive regioni d’appartenenza, in maniera da poter far fronte per tempo alle emergenze che potrebbero evidenziarsi nella prossima estate, in danno del turismo costiero che potrebbe restare davvero in ginocchio.

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