sabato 18 Gennaio 2025
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TABELLE ALCOL. Disorientati consumatori ed esercenti

TERMOLI. Misconoscenza, scarsa informazione, difficoltà nella lettura delle tabelle e spesso anche indifferenza. E’ la triade che sta caratterizzando questi primi giorni dalla messa in circolazione dei prospetti che dovrebbero consentire  la quantificazione preventiva dei livelli teorici relativi alla presenza di alcol nel sangue all’interno dei locali pubblici di degustazione e di intrattenimento.

Una strategia finalizzata al contenimento degli eccessi, non di rado causa primaria di gravissimi incidenti e infortuni, così come stabilito dall’articolo 6 del Decreto Legge  risalente al 3 agosto 2007.
Intanto, nella città adriatica sono all’incirca più della metà i gestori di bar, pub e ristoranti che hanno esposto nei tempi prescritti le relative tabelle, nonostante ci fosse stato un tam tam mediatico piuttosto massiccio duranti i giorni precedenti l’entrata in vigore del provvedimento di cautela.

Le tabelle regolarmente esposte in un bar del centro

Ad un rilevamento estemporaneo nei locali del centro cittadino di prospetti esplicativi ne abbiamo trovati regolarmente affissi in tre casi su cinque; mentre alcuni titolari, pur avendone copia, non avevano ancora provveduto ad esporli.

“Non sappiamo ancora bene come comportarci e dove affiggere queste tabelle – confessa un barista – le informazioni sono state piuttosto scarse e ancora adesso non so se devo esporle fuori o dentro dal locale”.

E’ ben evidente la difficoltà di consultazione

“Sono appena rientrato dalle ferie – confessa il titolare di un altro bar del centro – non ho ancora ricevuto da nessuno questi stampati. Ho anche chiesto in Comune e alla Guardia di Finanza, ma non so ancora come comportarmi con esattezza”.
Qualcun altro, senza mezzi termini se la prende con le associazioni di categorie, ree a suo avviso, di non aver informato  per tempo i loro aderenti.

“Ogni anno pretendono e ricevono somme sempre maggiori per la nostra tutela, ma nei momenti di necessità non si vede mai nessuno. Al mio rientro dalle vacanze speravo di trovare qualcosa sotto le serrande o nella cassetta della posta, ma non ho trovato niente e ancora oggi, a quattro giorni dall’entrata in vigore del provvedimento non so cosa fare”.

Insomma un pianto amaro generalizzato, anche nella considerazione che gli stessi stampati contenenti queste ‘regole del vivere in sobrietà’ appaiono praticamente illeggibili per la grandezza dei caratteri utilizzati.

La clientela chiede ai gestori maggiori delucidazioni sulle tabelle

“Ho provato a darmi una regolata – afferma l’avventore di un locale di somministrazione – nella tabella sono specificati i valori di tasso alcolico rispetto al tipo di bevanda; ma non si comprende bene, come la soglia prestabilita possa essere varcata in ragione della quantità. La stessa differenza per sesso e per peso corporeo;  se a stomaco pieno o vuoto, rende tutto ancora più complicato e certamente lacunoso.

“Se ho compreso bene – confida il gestore di una birreria – il nostro compito dovrebbe spingersi anche in direzione di un impegno che vada anche a di là della semplice valutazione estemporanea sui comportamenti della clientela. Mi è stato detto che in alcune città, dove magari le amministrazioni civiche hanno recepito in maniera ‘integrale’ il Deceto Legge, addirittura, gli esercenti si sono o si sono dovuti dotare dei kit di rilevamento del tasso alcolico, i famosi ‘palloncini’, allo scopo di controllare i propri clienti in modo preventivo per non addossarsi colpe nel caso in cui gli stessi clienti, una volta fuori di locali, dovessero incorrere in incidenti o situazioni penalmente perseguibili”.

Il meccanismo appare a tutti parecchio complicato

“Le solite cose all’italiana – rincara un ristoratore -. D’accordo: noi proviamo a limitare e lo dovremmo fare contro i nostri interessi,  l’eventuale eccesso di assunzione di alcol; ma ci sono persone che non sanno e non possono fare a meno di stravolgersi, soprattutto il sabato sera che, se non saranno messi in condizione di bere a piacimento, sicuramente faranno ricorso ad altro”.

 L’esposizione delle tabelle ufficiali per il controllo dei livelli teorici di alcolemia è scattata dallo scorso 22 settembre e, per ora, in una misura ancora parziale hanno fatto la loro comparsa a fianco alle licenze o nei posti più diversi all’interno dei locali.

Quasi certamente, già da domani, classico giorno del fine settimana e occasione di più diffuso ricorso ai locali di somministrazione ed intrattenimento, potrà dare luogo a riscontri più precisi, sia sul comportamento della clientela, sia su quello dei gestori che dovranno, in qualche misura, fungere anche da ‘tutor’ per i loro avventori.

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