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venerdì 20 Giugno 2025
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TERMOLI. La Fim-Cisl chiede alla Fiat un accordo quadro internazionale

TERMOLI. Un accordo quadro internazionale dal quale scaturisca un coordinamento sindacale capace di reggere il fronte della concorrenzialità.

E’ questo l’obiettivo che vorrebbe si raggiungesse a livello di relazioni sindacali interni al Fiat Group Automobiles la Fim-Cisl, riunitasi ieri mattina nei locali del ‘Fuori Termoli’ per discutere nel collettivo e direttivo regionale assieme ai vertici nazionali Bruno Vitali e Leonardo Burmo in un’assemblea congiunta con la delegazione abruzzese guidata dal segretario regionale Domenico Bologna.  

Vitali ha voluto ripercorrere tutto l’iter che ha portato la Fiat a uscire dalla crisi che la condusse sull’orlo del fallimento per evidenziare come, dopo la straordinaria performance di bilancio del 2007, con i conti record della storia del Lingotto, nel 2008 Marchionne e il management torinese saprà barcamenarsi alla meglio nei mari contrari di una crisi economica che non risparmia il settore dell’auto.

 

 

 

 

Non sono mancati a dire il vero strali lievemente polemici all’indirizzo di quella unilateralità dettata dalle esigenze di mercato che vedono l’impresa numero uno d’Italia cominciare a fare a meno dei placet delle parti sociali per modifiche sostanziali sulle turnazioni e ai colleghi delle sigle come la Fiom, definita pachidermica, e come Uilm e Fismic, tacciati di essere marchettari.

 

 

 

 

 

 

 

Un bel pastone condito per un territorio che si abbevera alla fonte dello sviluppo principalmente alle cannelle di casa Agnelli; l’auspicio è che passato il periodo delle vacche medie (quelle grasse non se ne vedono da anni) il vate teatino saprà traghettare la Fiat verso quella espansione globale che la sta portando a investire in 4 continenti.

emanuelebracone@termolionline.it