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mercoledì 18 Giugno 2025
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Black Hole’, 112 avvisi per la resa dei conti di fine inchiesta

LARINO. Centododici indagati, e tra questi i nomi eccellenti della politica molisana, della sanità molisana, amministratori ed ex amministratori, ma anche Carabinieri, poliziotti, imprenditori e sembrerebbe anche alcuni semplici cittadini.

Sono in corso, e del resto si aspettava soltanto il deposito delle ultime trascrizioni delle intercettazioni, avvenuto nelle scorse ore, le notifiche degli avvisi di conclusione delle indagini relative all’inchiesta sul malaffare della sanità in Basso Molise, l’inchiesta ribattezzata Black Hole. In queste ore, ma in alcuni casi è già avvenuto ieri sera, i carabinieri per conto della Procura frentana hanno notificato, a mani dei difensori degli indagati, il copioso fascicolo contenente le risultanze investigative che hanno portato gli inquirenti, in un primo tempo, a richiedere anche la custodia cautelare in carcere per alcuni degli indagati, ed ora a prospettare per i 112, naturalmente graduando le responsabilità, l’associazione a delinquere, l’abuso di potere, la falsità in atti e tutta un’altra serie di ipotesi delittuose che hanno messo in evidenza il modo di gestire la sanità in questa parte di Molise negli ultimi anni. Rispetto agli oltre 200 indagati per i quali gli inquirenti hanno svolto in questi anni le indagini, ricordiamo, indagini che hanno preso spunto da alcune denunce e dal ritrovamento di un ecografo di proprietà dell’Asrem nello studio privato della dottoressa Patrizia De Palma, moglie dell’ex sindaco e parlamentare Udc Remo Di Giandomenico, il numero degli indagati è sceso a quota 112.

Ma i nomi messi nero su bianco dalla Procura negli avvisi colpiscono tutto l’establishment politico-amministrativo e sanitario regionale. Nell’elenco degli indagati, per i quali la Procura si appresta a chiedere il rinvio a giudizio, trascorso il tempo previsto dalla legge per gli indagati per rendere dichiarazioni, presentare memorie o richiedere un interrogatorio, figurano le persone per le quali gli inquirenti avevano già richiesto mesi fa la custodia cautelare in carcere o agli arresti domiciliari: l’ex parlamentare Udc Remo Di Giandomenico, la moglie di quest’ultimo Patrizia De Palma ed ancora Nicola De Palma, Rosangela De Palma, Antonio Di Paola, l’ex capitano della municipale di Termoli Ugo Sciarretta, il colonnello Maurizio Coppola, Mario Verrecchia, l’avvocato Romanazzi ma anche i nomi di politici di spicco. Questi, i nomi di alcuni dei 112 indagati.

E come detto, nomi eccellenti, figure di primo piano che per la Procura frentana, naturalmente le posizioni sono diverse, sono coinvolte in quel ‘malaffare’, per alcuni in quella associazione a delinquere prospettata dagli inquirenti, che ha gestito il modo stesso di fare sanità in basso Molise. Si è appreso che la Procura frentana, ma lo avevamo già detto nei giorni scorsi, ha riunito quelli che erano due filoni di indagine: ossia quelle che ruotavano tutte intorno alla figura di Patrizia De Palma, al marito e ai suoi collaboratori, e l’altro quello definito come delle ‘spie in procura’. Un unico fascicolo, che tra l’altro, riassume in sé anche indagini minori, ma che vedono, naturalmente fatte salve le debite differenze, il coinvolgimento di alcune delle stesse persone finite nell’inchiesta Black Hole.

Un’inchiesta che si è allargata a macchia di leopardo in tutto il Basso Molise finendo sulle pagine della cronaca nazionale vuoi per gli arresti eccellenti, a partire proprio dal primario della ginecologia del San Timoteo fino al colonnello dei carabinieri Maurizio Coppola vuoi per la vicenda legata al capitano della compagnia carabinieri di Termoli Fabio Muscatelli delegato dalla Procura a portare avanti in questi anni le indagini. Dunque, gli avvisi stanno per essere notificati a tutti i 112 indagati, per quello che sarà certamente un nuovo ‘terremoto’ politco amministrativo regionale, ed adesso toccherà agli avvocati scegliere le linee difensive migliori, ossia chiedere per i loro assistiti di essere interrogati nuovamente, presentare delle memorie scritte o anche non chiedere nulla aspettando il futuribile e non per tutti, rinvio a giudizio.