TERMOLI. Tra meno di una settimana il clima natalizio comincerà a prendere piede, in città come altrove. L’ondata di freddo che sta avvolgendo sia la penisola che il nostro territorio corrobora l’ingresso nel periodo tradizionalmente più vocato alle vendite, quattro settimane, dal ponte dell’Immacolata all’Epifania che in questo scorcio di fine anno, coincide con una crisi dei consumi ed economica generale mai così drammatica da molti decenni a questa parte.
Cosa fare per impedire che possa andare sempre peggio? Un’idea praticabile, che desti dal torpore un settore nevralgico per la tenuta sociale della città di Termoli è venuta al capogruppo della Dca in consiglio comunale, Bruno Verini, che propone l’esenzione dal pagamento delle strisce blu per l’intero mese in cui si respira la tipica aria festiva.
“Un’amministrazione attenta, vicina a residenti ed esercenti, non può coprirsi gli occhi in un momento che vede la comunità in difficoltà.
La recessione si combatte, si contrasta, con l’assunzione della propria quota parte di responsabilità, soprattutto quando si è chiamati a quella pubblica.
Per questo, scrutando all’interno delle casse comunali, certamente non floride, un piccolo segnale di aiuto, sostegno, prossimità potrebbe essere rappresentato dalla sospensione del pagamento del ticket per il parcheggio, le famigerate strisce blu, da sabato 6 dicembre a martedì 6 gennaio. Trentuno giorni ‘franchi’ con cui si potrebbe contribuire a dare ossigeno alle attività commerciali e maggior propensione a chi dovrebbe uscire per gli acquisti, sia augurali che personali. Un accordo tra la giunta Greco, con il personale impegno del neo assessore alle Attività produttive Ettore Fabrizio, e la società concessionaria del servizio di accertamento e riscossione delle soste a pagamento, l’Aipa Spa, che permetterebbe a commercianti e potenziali acquirenti di intravedere una luce nel tunnel buio che stiamo attraversando.
Nessun parcheggio selvaggio, tuttavia, per evitare che qualcuno, magari residente in una delle vie del centro storico murattiano, o proprio qualche esercente più furbo degli altri, alloggiasse per giornate intere la propria vettura, si introdurrebbe il criterio del disco orario, magari per 60 o 90 minuti, il tempo necessario, insomma, per dedicarsi allo shopping, con l’auspicio che questo sacrificio, tutto sommato contenuto, possa stimolare quel risveglio del consumatore, il cui crepuscolare senso degli affari è sempre più proporzionalmente legato al letargo in cui parrebbe essersi rifugiata la disponibilità finanziaria.
Atterriti dalle notizie che provengono da ogni angolo del mondo, persino chi dalla crisi non è stato sfiorato ha ristretto i cordoni della borsa, occorre una svolta e, lanciare questo segnale, non decisivo, ma importante, potrebbe, almeno a Termoli, far invertire una pericolosa tendenza”.
Per Verini, inoltre, “i negozi tradizionali, specie in centro, vanno scomparendo per l’avanzata della grande distribuzione, lasciano un vuoto che deve essere colmato, aiutare queste piccole attività, in un processo di ammodernamento e riqualificazione, sgravandoli temporaneamente dal disincentivo rappresentato dalle strisce blu, potrebbe essere un primo tassello nel mosaico di una ritrovata competitività.
E’ vitale conservare e migliorare quel nesso tra la città e i suoi negozi e l’amministrazione si deve far carico di mettere in campo tutto ciò che può per il benessere della cittadinanza. I negozi in centro sono importanti, perché svolgono un ruolo di supplenza sociale e per le piccole spese giornaliere, non potendo tutti, in maniera particolare gli anziani, recarsi tutti i giorni nei centri commerciali”.