martedì 14 Gennaio 2025
Cerca

Festa grande al bar ‘La Sammartinese’ per i quarantanni di attività

Termoli.Lo storico bar Esposito sito in Via Corsica, noto ai più con il nome “La sammartinese”, ha festeggiato i 40 anni di apertura dell’attività proprio l’11 novembre, festa di San Martino, vescovo di Tours.

I proprietari, originari di San Martino in Pensilis, hanno portato avanti l’attività con grande spirito di sacrificio e disponibilità, riuscendo, col tempo, a creare un luogo di ritrovo per tanti termolesi ma non solo.

Per diversi anni la proprietaria, la signora Giuseppina, ha portato avanti il locale con l’aiuto di suo marito; ora è il figlio che, ogni tanto, le dà una mano. Inaugurato l’11 novembre del 1968, alle 17.50, il locale ha acquisito pian piano sempre più clienti.

A San Martino c’era ben poco da fare in quegli anni e Giuseppina ed il marito hanno così deciso di trasferirsi a Termoli per dedicarsi a qualche attività. “Dopo varie pensate- ha raccontato la donna- abbiamo optato per l’apertura di questo bar, perché siamo sempre state persone socievoli, per noi era molto facile stringere amicizie e contatti con la gente”.

Il giorno dell’inaugurazione a benedire il locale fu il monaco Padre Pio, il quale, trovandosi in quei giorni a dover prestare servizio all’ospedale della cittadina adriatica, andò al bar a prendere qualcosa da bere e chiese di benedire il locale. Una vera benedizione visti i risultati!

Ma ad attrarre i clienti è sicuramente la gentilezza, la cordialità e la disponibilità di Giuseppina, sempre sorridente e pacata. “I clienti- ha continuato la donna- mi hanno dato tante soddisfazioni in questi anni. Sono l’amica di tutti, al bar si fermano tante persone di classi sociali diverse ed io ho buoni rapporti con tutti loro”.

Infatti, lo storico bancone del locale, se potesse parlare, racconterebbe di tutta la gente che, almeno per una volta, si è fermata a prendere un caffè o una bevuta al bar. Muratori, operai, netturbini, ma anche dottori, infermieri, politici. La gentilezza e il sorriso sono di casa, il cappuccino ottimo, il posto centrale, quindi vale la pena fermarsi.

Giuseppina ha una luce particolare negli occhi quando parla del suo locale. “Il bar- ha raccontato- è sempre stato così, non è cambiato niente. Persino la zuccheriera è storica, anche lei ha quarant’anni! Sono stata fortunata e sono contentissima. E so che lo sono anche i miei clienti!

Con pazienza e sacrificio ho raggiunto il mio scopo, sono arrivata dove volevo. Considero il bar come un mio figlio perché fa parte di me, l’ho creato io”. I tempi duri sono passati, la cordialità e lo spirito di sacrificio sono stati ripagati. “La sammartinese” è conosciuta anche in Canada, ad Ottawa. Un signore di San Martino ha scritto un articolo sul bar Esposito e l’ha inviato ad un giornale americano.

“Mi hanno pubblicata sul giornale- afferma soddisfatta la donna- per le tante ore di lavoro che facevo! Ricordo ancora il titolo. “Sorridente e allegra persino dopo 17 ore di lavoro”. Infatti, apro il bar alle 4.30 del mattino e chiudo alle 21.30. Prima, invece, con mio marito, negli anni dal ’68 all’83, si chiudeva anche all’una di notte!”.

Una vita dura, soprattutto perché la donna, a quei tempi, aveva due bambini piccoli. Ma la determinazione è stata preponderante. Ed ora eccola qui, a festeggiare i 40 anni del suo bar. “15 anni fa- ha concluso il suo racconto Giuseppina- quando abbiamo festeggiato i 25 anni d’apertura del locale, sono stata persino premiata dalla Universal caffè che, per l’occasione, mi ha regalato un trofeo”. Una statua abbastanza grande, il trofeo di cui parla Giuseppina.

Una statua di una donnina che, con la mano alzata, stringe una coppa simile ad una tazzina di caffè. D’altra parte, il premio era quasi d’obbligo. “La sammartinese” era il bar, quell’anno, che vantava il maggior numero di caffè venduti lungo la costa del litorale adriatico.  

Maria Ciarlitto