TERMOLI. Il messaggio importante lasciato da Sandro Curzi, voce verace del giornalismo italiano, uomo di cultura e comunista aperto al dialogo. Storico direttore del Tg3; direttore di Liberazione, militante del Partito Comunista e di Rifondazione Comunista.
“Non adagiarsi sullo scontato – diceva – ma approfondire la notizia lungi dal banale stando sempre dalla parte dei cittadini”.
Una nota profonda, che non trova sempre conferma per chi non ne raccoglie il significato al di sopra delle convinzioni.
Messaggio che al di la degli orientamenti politici o di altro genere, dovrebbe comunque ispirare a grandi caratteri il ruolo delicato dell’informazione, rispettando nella verità e nei contenuti la buona fede di coloro che ne fruiscono.
Forse il significato più importante, da raccogliere dalla scomparsa di una tra le firme più autorevoli del giornalismo italiano del dopoguerra, oltre i convenevoli di circostanza, che comunque in tratti sintetici raccontano i traguardi ufficiali di personaggi i cui contenuti veri di cultura vanno anche oltre gli incarichi assunti.
Il “non adagiarsi sullo scontato”, la sintesi migliore che nel messaggio reale assume carattere universale.
Come anche Paoli cantautore, ricorda in un suo disco inciso tempo fa con la Vanoni, riconoscendo al testo della canzone la possibilità di “essere usato” da tutti senza rimanere mero messaggio d’autore.
E rientra nell’arte del saper raccogliere significato in tutte le cose, universalizzando l’espressione che comunque nasce da impegno di vita e rimane modello. Aggiungendo in fondo con dovere di sintesi e sincerità….grazie Sandro!
Ermenegildo Iantomasi