TERMOLI. Luci e ombre si alternano allo stabilimento Fiat Powertrain Technologies di contrada Rivolta del Re. In scadenza sabato la prima tranche (la seconda scade nel febbraio prossimo) di contratti a termine (i cosiddetti cat) che sarebbero dovuti divenire a tempo indeterminato, secondo gli accordi assunti tempo fa, la dirigenza aziendale ha incontrato ieri pomeriggio la rsu di fabbrica.
Ebbene, il perdurare, anzi l’aggravarsi del periodo di crisi nera per il mercato automobilistico (a novembre la bilancia ha fatto segnare uno sprofondamento di pochi decimi inferiore al 30%) ha dovuto rinviare alla ripresa produttiva di fine estate 2009 la decisione sulla strutturazione di decine e decine di giovani in rampa di lancio per non essere più precari.
Per questo, anche per il pressing asfissiante delle organizzazioni sindacali del territorio, nell’incontro di ieri è stato comunicato come questi dipendenti verranno prorogati sino a tutto il luglio 2009, in pratica fino alla chiusura per ferie dell’insediamento industriale adriatico.
Meno buone le nuove che, invece, giungono sul fronte dei lavoratori interinali.
Tranne che per 11 maestranze con contratto di fornitura temporanea, entrati nelle linee nel 2007 – piccolo ma importante segnale che vede le parti sociali acquisire la volontà dell’azienda di non macerarli all’addiaccio di questa gelata di fine autunno – tutti gli altri che sono usciti dai cancelli alla fine della scorsa settimana (stiamo parlando di chi operava al montaggio del motore 16 valvole) sarebbero dovuti rientrare sul posto di lavoro il 9 dicembre, a ponte dell’Immacolata concluso per una metà e l’altra alla riapertura dopo le festività natalizie.
Nulla da fare, l’ulteriore calo delle commesse, legato anche alle aspettative non tradottesi in concreto per la MiTo, ha determinato che il reingresso sarà, speriamo, garantito per il nuovo anno.