TERMOLI. Sviluppare una sinergia sul territorio vasto che comprende l’Alta Daunia e il Basso Abruzzo, passando in Basso Molise per sfruttare al meglio le potenzialità emergenti nel campo delle fonti di energia rinnovabile con particolare attenzione alla filiera corte delle biomasse vegetali solide.
E’ questo l’obiettivo principe che si prefissano i promotori della centrale elettrica che entro sei mesi avvierà il cantiere per la realizzazione del progetto da 12 megawatt.
Un’autorizzazione che si basa sul conferimento di 90.000 tonnellate annue di vinaccia, il sottoprodotto residuo delle lavorazioni della distilleria di proprietà della famiglia D’Auria, componente propulsiva del progetto.
Il resto sarà composto da 30mila tonnellate di sansa e diecimila di residui da potature.
Un investimento da 60 milioni di euro che vedrà la luce nel settembre 2011, dopo due anni di edificazione.
Una cinquantina, a regime, i dipendenti che verranno occupati, mentre nella fase di cantiere almeno dieci volte tanto gli addetti che vi ruoteranno.
I contenuti della proposta insediativa, caldeggiata dall’amministrazione comunale di Mafalda, che punterebbe molto sulle cosiddette rinnovabili, è stata illustrata in una conferenza stampa ospitata nella sede adriatica dell’Associazione industriali del Molise.
A prendervi parte Nicola D’Auria: in rappresentanza del gruppo di imprenditori cui l’iniziativa fa capo; Daniele Barbone: Responsabile Ambiente e Comunicazione progetto DAFIN. Ha svolto progetti nel settore monitoraggio ambientale per l’ONU. Esperto di problematiche ambientali e profondo conoscitore delle realtà produttive italiane ed asiatiche ed Emiliano Errico: giornalista di Radio24- Il Sole 24 ore. Curatore e voce del programma quotidiano Jefferson 2, dedicato a Stati Uniti, Cina e aree sensibili del mondo.
emanuelebracone@termolionline.it
LA SCHEDA DEL PROGETTO
Nasce “Progetto Mafalda” il progetto di energia pulita che ha come protagonisti la Dafin Spa, nuova impresa del settore energetico rinnovabile e il Comune di Mafalda che, dal 2008, sta portando avanti un piano di sviluppo territoriale importante per le attività locali e per creare nuove forze economiche.
Tutto nasce dall’esperienza e le capacità della famiglia D’Auria, da oltre 60 anni proprietaria di un’importante distilleria che raccoglie e lavora le biomasse rimaste dal processo di produzione vitivinicolo trasformandole in energia rinnovabile e che a Mafalda farà sorgere la centrale Dafin. Quest’ultima produrrà energia pulita grazie all’avvio di una nuova centrale termoelettrica da 12 Mwe, capace di convertire le biomasse in energia senza impatto ambientale.
Infatti, le biomasse impiegate dalla Dafin provengono dalla filiera vitivinicola e sono quindi di natura esclusivamente vegetale (ad es. vinacce, raspi e residui di potature legnose). Inoltre come sancisce il Protocollo di Kyoto, la combustione di biomasse non contribuisce all’aumento della C02 in atmosfera a differenza della combustione fossile (i derivati dal petrolio, gas naturali, metano). La centrale Dafin avrà come scopo quindi quello di produrre energia elettrica e termica mediante la combustione di biomassa vegetale proveniente dalla filiera produttiva vitivinicola.
Per essere ancora più vicina ai cittadini e per creare un clima di massima trasparenza, la Dafin spa ha previsto di nominare un Responsabile del Piano di monitoraggio che avrà come compito quello di aggiornare, con cadenza semestrale, gli Enti circa le risultanze sui vari tematismi monitorati.
Inoltre tutti potranno accedere a questi dati tramite una sintesi non tecnica che sarà resa disponibile anche con pubblicazione online.
Inoltre, produrre energia pulita vuol dire avere un grande rispetto dell’ambiente e soprattutto significa continui studi, ricerche e aggiornamenti che saranno portati avanti dal nuovo Centro di ricerche e applicazione sulle energie rinnovabili previsto a Mafalda e che offrirà tante possibilità ai giovani che potranno trovare anche nel settore dell’energia rinnovabile nuovi sbocchi occupazionali.
Il Progetto Mafalda non si limita allo sviluppo di energia pulita, ma anzi sarà al centro di un grande rilancio turistico- territoriale che darà ampia visibilità alle potenzialità turistiche, artigianali e imprenditoriali del paese come dimostra la prossima realizzazione di un albergo diffuso che sorgerà a Mafalda grazie alla volontà e all’impegno del Comune, della Dafin e di altre imprese che hanno creduto nella validità del progetto.
Mafalda sarà quindi al centro di questo ambizioso piano che vedrà Enti pubblici e imprese private lavorare fianco a fianco per creare nuove e sinergiche forze che avranno come unico scopo quello di generare benessere e sviluppo al paese e alla sua cittadinanza.