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sabato 2 Agosto 2025
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Morire di fame per la paura di ingrassare a 17 anni

TERMOLI. Si può pesare quaranta chili e morire a 17 anni per la sola paura di ingrassare. Le ragazzine di oggi, ormai, pensano solo a diventare identiche alle perfette top-model che ogni giorno riempiono le pagine delle riviste che sfogliano.

Le adolescenti sono sempre più vittime del sistema ‘dei mass media’ ed iniziano già all’età di 10-11 anni a fare capricci pur di non ingurgitare il cibo. Parola d’ordine: dimagrire. Anche se si è magre come grissini. Quelli dell’anoressia, infatti, sono dati sempre più allarmanti. Le vittime, ragazze di età compresa tra gli 11 ed i 25 anni. L’anoressia nervosa, associata alla bulimia, colpisce circa 200 mila donne e rappresenta un’emergenza socio- sanitaria non indifferente.

Il genere femminile è il più colpito, ma i ragazzi, anche se in piccola parte, non ne sono immuni. In Molise, su mille ragazzi compresi nella fascia d’età sopra citata, almeno sessanta soffrono di disturbi del comportamento alimentare. L’anoressia e la bulimia nervosa, dunque, sono in costante aumento nella nostra regione, tanto da rappresentare un pericolo. Anche a Termoli, la situazione è abbastanza preoccupante.

Molte delle ragazze intervistate hanno dichiarato di essere preoccupate di  un eventuale aumento di peso, raccontato di essere a dieta ferrea o di esserlo stato in passato, confessato di fare, nascostamente, un uso smoderato di diuretici, lassativi e tisane sgonfianti e drenanti. Soprattutto ora che si avvicinano l’estate e la prova bikini. Le soubrette televisive, poi, congiuntamente alle signore ed alle mamme perennemente a dieta, influenzano di molto le bambine che così iniziano a rinunciare al piatto di pasta, pur di perdere quei chili di troppo. Chili che, in molti casi, sono inesistenti.

E l’esempio è offerto da una ragazzina di sedici anni, al terzo anno del liceo artistico ‘B. Jacovitti’ di Termoli, quarantasette chili e nei punti giusti, che ha confessato di voler e dover dimagrire. “Non sono anoressica- ha dichiarato la ragazza- anzi. Però sto a dieta perché i miei fianchi sono troppo rotondi ed ho un po’ di pancia. E poi faccio tanta attività fisica”. A vederla si direbbe tutt’altro. E’ la classica ragazza pelle ed ossa, alle prese con una dieta restrittiva. Quali cibi prevede la sua dieta?

Insalata e verdure varie, yogurt magri naturali e litri e litri di tisane. Aboliti dolciumi, merendine e grassi di ogni tipo, tanto che gli ortaggi messi in tavola sono quasi sconditi. Ma i genitori di queste ragazze ‘malnutrite’, non si accorgono di nulla? Non vedono che i loro figli hanno dei seri problemi col cibo?

Francesca, ventunenne  di Termoli, invece, ha raccontato la sua esperienza da ex- anoressica e bulimica. “Ero entrata in un tunnel infernale ma non mi rendevo conto- ha sottolineato la ragazza- avevo pochi chili in più ma solo oggi riesco a dire con tranquillità che erano pochi. Mi sentivo enorme, sproporzionata. Ho iniziato a mangiare prima a dismisura e poi, dopo mangiato, vomitavo di nascosto per smaltire il cibo. E’ durata circa otto mesi, poi non mangiavo più nulla”.

Sorridente e tranquilla, Francesca ha parlato della sua storia, delle amiche che le son sempre state vicine ma che non riuscivano ad aiutarla, del suo ex che l’ha mollata perché fare la guerra al cibo era ormai diventato il suo unico chiodo fisso. Alla fine però, i suoi genitori, anche se a distanza di tempo, hanno avvertito il problema ed assieme all’aiuto di un nutrizionista e di uno psicologo, le hanno evitato la lenta agonia. “Ora sto bene- ha concluso la giovane- e cerco di aiutare chi sta lottando contro il mio stesso problema. Perché la vita è meravigliosa e, pur se si ha qualche chilo di troppo, si può essere belle ed affascinanti”. Anzi.

E’ stata proprio lei a confessarci di avere più spasimanti adesso che allora. L’anoressia è una malattia che fa male, che può uccidere senza pietà. Termoli è una città di mare ed i giovani già stanno facendo progetti per le prossime vacanze. La prova costume, però, non può essere un dramma che conduce all’anoressia. 

Maria Ciarlitto