TERMOLI. Gli avvocati difensori ne erano certi, l’inchiesta sulla Motopesca, denominata Off-shore, si risolverà in una bolla di sapone.
E così è stato.
Si chiude con l’assoluzione per i reati più gravi come l’associazione a delinquere, e con la prescrizione per l’ipotesi di truffa aggravata ai danni dell’Unione Europea, la vicenda che ha portato all’arresto di 14 persone a Termoli da parte della Guardia di Finanza nell’ambito dell’Operazione Offshore.
Sotto la lente d’ingrandimento della Procura di Larino finì nel 2006 la mancata realizzazione di alcuni impianti di mitilicoltura a largo della costa termolese, per i quali erano giunti finanziamenti europei per diversi milioni di euro, un’inchiesta che coinvolse persone legate al mondo della Motopesca di Termoli.
Stamane al Tribunale di Larino c’è stata la sentenza per gli ultimi otto imputati, ovvero Francesco Guidotti, Giovanni Barone, Giacomo Cannarsa, Umberto Gammieri, Enzo Arienti, Mario Ragni, Salvatore Reale e Tommaso Carone.
E’ stato lo stesso pubblico ministero Morena Susi a chiedere l’assoluzione subordinata a una norma processuale. Nelle arringhe difensive i legali degli otto imputati hanno evidenziato le falle presenti nell’indagine. Il collegio presieduto dal giudice Aldo Aceto ha poi scagionato tutti dopo un’ora di camera di consiglio.
Red