TERMOLI. Quest’anno il Termoli, oltre ad avere una squadra fortissima, un tecnico di prim’ordine e naturalmente una società altrettanto forte e valida, può vantare anche a dispetto di quello che continuano a scrivere erroneamente soprattutto i giornali a tiratura nazionale una coppia di bomber che tutte le società non solo del nostro girone ci invidiano.
Stiamo parlando di Enrico Bartolini e Simone Miani, 35 gol fatti in due: 16 il primo e 19 il secondo.
Noi alla vigilia della gara contro la Recanatese, quart’ultima di campionato, che per la prima volta nella storia del Termoli calcio si giocherà a porte chiuse, interdetta ai tifosi per le note vicende di Isernia avvenute sette giorni fa, abbiamo incontrato il nostro capocannoniere Simone Miani ,al quale come prima domanda ci sembrava più che pertinente chiedergli con la speranza che via internet qualcuno di cui sopra lo legga e si ravveda.
Simone allora sfatiamo subito la leggenda ufficialmente ad oggi il tuo bottino di reti segnate è?
“Fino ad oggi con il gol di domenica scorsa a Isernia ho segnato ufficialmente 19 gol, non so il motivo perché il giornalista che fa la pagina del mercoledì sul Corriere dello sport continua a scrivere che ne ho segnati 16, io ho anche cercato di scrivere alla redazione, ma evidentemente la mia precisazione o si è persa per strada o addirittura l’hanno cestinata, comunque facciano come credono io comunque ho segnato 19 gol e insieme a quelli di Enrico 16 e in più tutti quelli dei mie compagni arriviamo a 63 gol che ci fa essere il secondo attacco del girone e questo checché ne dica il Corriere dello sport è per me e per tutta la squadra e società motivo per andarne fiero”.
Sei arrivato qui a Termoli preceduto dalla fama di grande bomber, una delle tue ultime stagioni ti aveva visto segnare 32 reti in 28 partite giocate, qui a Termoli pur non giocando sempre dal primo minuto in proporzioni come media segnature pensi che sia al momento la tua miglior stagione?
“Ma cosa vuoi che ti dica, io reputo tutte le mie stagioni soddisfacenti sotto il punto delle realizzazioni, quella a cui ti riferivi nella domanda certamente mi ha reso felice, quella che sto vivendo quest’anno lo stesso, ho la fortuna di far parte di una squadra e un gruppo di ragazzi eccezionali, ho un mister di qualità eccelsa non solo tecnicamente, la società altrettanto, è normale che poi tutto questo si ripercuote positivamente sulle prestazioni in campo anche se non sempre parti da titolare ma questa è la giusta filosofia del calcio moderno, della serie tutti siamo titolari e tutti possiamo essere, per determinate tipologie di gara, collocati in panchina”.
L’incontro a porte chiuse potrebbe costituire psicologicamente un problema per voi?
“Sicuramente, e questa potrebbe sembrare una frase fatta, loro per noi sono davvero il nostro dodicesimo uomo in campo sia in casa che in trasferta. Il loro incitamento, la loro spinta vocale ci serve molto in campo e fa sì che noi per loro durante i 90 minuti non molliamo mai fino al fischio finale dell’arbitro e a questo proposito porto ad esempio la gara con la Vis Pesaro.
Certo non averli in tribuna potrebbe crearci qualche problema, ma con i compagni ne abbiamo parlato durante la settimana e sapremo reagire e prendere le contromisure, poi sappiamo che avremo i balconi e le terrazze delle palazzine attorno al campo colme di tifosi che comunque non ci faranno mancare seppur un po’ più distante del solito il loro apporto”.
Ci sembra di capire Simone che comunque la scelta di venire a Termoli sia stata di tuo enorme gradimento, ti vediamo sempre sereno, disponibile e sorridente con tutti o ci sbagliamo?
“No non ti sbagli affatto, sono contentissimo di essere venuto a Termoli, che poi è una città che conoscevo benissimo, sono venuto spesso qui in estate, ho anche mia moglie che lavora a Termoli, quindi mai scelta fu più azzeccata per me, come piazza calcistica si vede che ha voglia di rinverdire i vecchi fasti di una volta e grazie al cielo sembra che comunque vada alla fine come diceva qualcuno sia stato un successo”.
Micky Guidetti