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giovedì 1 Maggio 2025
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Il Molise nel cuore, Rosaria Russo e Giulio Manfredonia si raccontano

TERMOLI. Prima di ripartire alla volta di Roma ci eravamo ripromessi di rincontrare Giulio Manfredonia e Rosaria Russo dopo che ci hanno raccontato,, in sintesi, quanto accadrà nel prossimo lavoro cinematografico che vedrà Giulio alla regia e Rosaria protagonista femminile. Il lavoro, che dovrebbe intitolarsi “Madre Terra”, uscirà a fine marzo inizio aprile e noi, proprio poco prima del ritorno nella Capitale dei protagonisti, davanti a un buon caff, chiediamo per prima cosa a Rosaria come riesce a  far conciliare amore e lavoro con Giulio e com’è Giulio da regista. “Guarda – ci racconta – te lo dico nel modo più sincero possibile: Giulio è molto diverso con me che con gli altri attori, proprio perché parte prevenuto per il fatto che io, in qualche modo, sono sua moglie, per questo con me è molto più esigente da una parte e dall’altra mi lascia molto fare perché si fida completamente. Lui mi lascia fare sempre quello che voglio cioè, mentre gli altri attori si sentono sempre protetti da Giulio, io lo sono un pò meno “. Questo nei tuoi confronti nei confronti degli altri attori? “Verso gli altri è bravissimo lascia fare ma guida, è un regista con cui tutti gli attori si trovano alla grande”. Giulio lavora sempre con attori di grande fama nel panorama cinematografico italiano, questa volta Stefano Accorsi, Sergio Rubino e molti altri …”. Si trovano tutti benissimo con GiulioStefano Accorsi e persino Sergio Rubino che per  me è un  attore ideale, io lo adoro sia come persona che come attore; come regista, Sergio con mio marito  si trova a lavorare splendidamente”. Del resto, anche ultimamente, Claudio Bisio parlando di Giulio in una intervista ne ha tessuto grandi lodi”. “Bisio ha adorato il film “Si può fare”, lo ha sempre definito il suo miglior film fatto nella sua carriera”. Però d’accordo Accorsi, Rubino e Bisio, ma noi adesso stiamo notando che film dopo film particine prima appena appena e  poi sempre più visibili, sta venendo fuori un attore che non ti aspetti, il termolese d.o.c. Enrico Russo, presidente Artigiani molisani, papà di Rosaria e naturalmente suocero di Giulio … niente niente vi siete trovati un protagonista in casa? Certamente – risponde Giulio – anche se in questo film ha avuto una retrocessione, non artistica ma di personaggio. In “Tutto tutto niente niente” era un Ministro di governo, questa volta, invece, fa solo un Sindaco ma devo dire che è stato un fantastico. Sono francamente fortunato di avere un suocero cosi che è una persona che si fa molto amare e ogni volta diventa sempre più brava; lui si diverte molto sul set, ma allo stesso tempo è molto serio, professionale e preparato. Questa volta Enrico aveva una scena con tante battute io ho detto “ma speriamo …”… e la memoria invece non gli ha giocato brutti scherzi. L’unica volta che ha commesso una divertente gaffes è quando, avvicinandosi ad Accorsi, gli ha detto pensando fosse Rubino: “Ma tu sei l’attore Pugliese?”. Giulio, sappiamo che ormai ami tantissimo la nostra città, non a caso ha scelto moglie qui, riferito alle polemiche di “Sole a Catinelle” sappiamo che qualche pensierino di girare un film qui a Termoli e nel Molise l’hai avuta, hai ancora intenzioni del genere? “Ne ho parlato si tempo fa poi non si è concretizzato, ma io ho ancora un progetto Molise sul quale stiamo lavorando da qualche anno e non voglio anticipare nulla ma io penso che è una di quelle cose che … Si può fare ..”. Noi siamo certi che se avrà forma concreta questo progetto tu sicuramente ne palerai in termini lusinghieri . “Io ho cercato e cercherò sempre di raccontarlo in una maniera onesta, invece  Zalone ne ha parlato da un posto lontano per giocarci sopra; a me piacerebbe trattare il Molise come fosse la mia terra, senza per altro nascondere i problemi e le cose che non funzionano ma anche e soprattutto, raccontandone le sue bellezze”. Rosaria, tu ora oltre al ruolo di prima attrice che già è difficile per conto suo, ne stai portando avanti un altro altrettanto difficile quello di mamma, addirittura di due gemelli Leonardo e Mattia di due anni e mezzo: come riesci a conciliare le due cose senza patire affanni visto che ti osserviamo in gran forma? “In realtà ho avuto la fortuna di lavorare poco da quando ho avuto loro, l’unica cosa che mi sono concessa, fino a quest’anno, è stata la partecipazione che  ho fatto in “Tutto tutto Niente niente” lo scorso anno che mi ha impegnato solo dieci giorni di lavoro … diciamo nulla rispetto a una persona che lavora ogni giorno però questa volta io ero molto spaventata, tant’è vero che a un certo punto parlai con Giulio e mi ricordo che mi voleva “ammazzare”. Io gli dissi “guarda Giulio io non me la sento più di fare il film” ed era praticamente maggio, un mese e mezzo prima di iniziare a girarlo. Ero terrorizzata dall’idea di abbandonare i miei figli non tanto per come avrebbero vissuto loro la lontananza, ma per come l’avrei vissuta io. E invece, quando ho iniziato, è stata la cosa più bella più naturale: un gioco che mi ha liberato dalla fatica di essere madre in quel mese e mezzo che ho lavorato. Ho ritrovato in me delle cose che avevo completamente perso”. Interviene Giulio che replica: “Bisogna dire che in realtà abbiamo dei figli molto più equilibrati di noi i quali hanno vissuto con molta più serenità ed equilibrio questa cosa”. Il film, ricordiamo, parla di beni confiscati a mafiosi e che vengono ridistribuiti ad una cooperativa da parte dello stato per lavorarci sopra legalmente; l’ambiente è una zona pugliese ma in realtà gli esterni sono stati girati in una campagna romana altrimenti i costi trasportare tutta la troupe in Puglia avrebbe fatto lievitare di molto i costi. Giulio tiene a ringraziare una cooperativa romana “Agricoltura nuova” che è nata su questi terreni negli anni 60 ed oggi è la terza azienda agricola del Lazio. Ora aspettiamo con ansia l’uscita per apprezzare ancora una volta di più il lavoro di Giulio e Rosaria.