TERMOLI. Su Sky Cinema 1 è in programmazione l’ultimo film uscito in ordine di tempo del regista Giulio Manfredonia dal titolo “Tutto Tutto Niente Niente” che, come in molti sanno, da quando ha deciso di dividere la sua vita privata con Rosaria Russo, attrice a tutto tondo e figlia di Termoli, anche lui è stato adottato a pieno diritto come termolese. Le note del film ci riportano un ottimo share per la pellicola con circa 600.000 spettatori e il 60% della programmazione sky … insomma: ha fatto “il botto”. Abbiamo incontrato sia Giulio che Rosaria ed abbiamo rubato loro un’intervista esclusiva in merito alla prossima uscita cinematografica di Giulio che se la distribuzione confermerà dovrebbe arrivare nelle sale tra la fine di Marzo e inizio Aprile 2014. Il film ha ancora un titolo provvisorio che è “Madre Terra” e, come racconta Manfredonia, “è in realtà un film un po’ più simile ai film fatti senza Antonio Albanese e racconta di una cooperativa che lavora su un terreno che è stato confiscato a un capo malavitoso: una delle tante storie italiane sorprendenti che piacciono anche all’estero; il film gira sul tema della legge Basaglia, poco pubblicizzata, poco vista poco raccontata, e qua siamo sul terreno della legge La Torre che nel 1996 ha imposto allo stato alle istituzioni di assegnare i beni confiscati alla mafia a delle iniziative invece legali per il bene comune; in particolare l’assegnazione di questi terreni confiscati a delle cooperative sociali che avevano delle determinate caratteristiche cooperative che comprendono dei disabili e poi c’è tutta una rete molto importante che comprende l’esempio più noto di “Libera”, l’associazione di don Ciotti. Noi, quindi, abbiamo raccolto un po’ di storie di queste cooperative; siamo stati in Sicilia dove c’è la prima cooperativa la “Placido Rizzotto” che è nata da 13 anni ed è una vera piccola grande impresa agro alimentare del sud, poi abbiamo visto realtà che stanno nascendo come una che è sorta in Campania un paio di anni fa … insomma: le regioni dove maggiormente sono insediate sono la Calabria, la Campania e la Sicilia e noi abbiamo scelto di raccontare di una cooperativa della Puglia dove esistono quattro realtà locali proprio perché volevamo svincolarci dal luogo comune della mafia proprio basandoci sul fatto che la mafia è un modo di pensare, un modo di vivere e d’intendere le relazioni. Nel film c’è questo gruppo di ragazzi che parte come spesso succede alla’avventura formando una cooperativa ed affronta le note difficoltà a partire dall’assegnazione del terreno che è una roba complicata con un iter burocratico complicato e sappiamo cos’è la burocrazia in Italia. Questo gruppo di ragazzi è capitanato da una giovane donna predisposta ma poco organizzata avendo come arma solo la sua buona volontà che chiede aiuto a un’associazione e allora viene mandato sul territorio un ragazzo molto esperto di burocrazia che deve dare appunto una mano; lui è un perfetto burocrate, uomo del Nord che non è affatto abituato alla battaglia sul territorio; un uomo molto bravo a fare i documenti e meno a fare l’azione. Questa strana coppia, la donna del sud molto maschile e questo uomo del nord se vogliamo un po’ femminile, mette in piedi questo gruppo: questa sporca dozzina di gente che non ha più niente da perdere quindi c’è tutto un po’ quello che è la marginalità del meridione, dall’immigrato di colore che pensa solo allo stipendio, alla signora della borghesia ormai fuori dal mondo che sogna la vita bucolica e l’armonia del cosmo nella natura; un contadino a cui è stato avvelenato il terreno con dei rifiuti tossici per cui si ritrova senza più niente, un disabile fisico e un disabile mentale, ci sono una coppia di omosessuali e si racconta tutta la marginalità della nostra società. Giulio, ci hai parlato di una giovane donna che noi abbiamo qui al nostro fianco che è la protagonista femminile del film che è anche tua moglie: la nostra concittadina Rosaria Russo … “Nessuna parte fatta finora – afferma Rosaria – ha avuto questo risalto a parte il lavoro che c’è stato dietro: un lavoro grandissimo nel senso di preparazione che mi ha visto impegnata a capire prima il personaggio e poi capire cosa significasse vivere in campagna. La cosa che mi ha dato più questo film è proprio la relazione con la campagna e ho anche pensato che noi attori siamo stati veramente privilegiati cosa che non avrei creduto se non l’avessi vissuta sulla mia pelle. Ho dovuto imparare a lavorare in campagna, a raccogliere i pomodori e altro: Rossana, il personaggio che interpreto, è una donna completamente pragmatica, non è una donna che sogna ad occhi aperti, fa voli pindarici, ma è una donna tutta fisica esattamente opposta a quello che è il personaggio mio compagno di viaggio nel film, Filippo, che è interpretato da Stefano Accorsi. Noi partiamo da due poli opposti e poi piano piano c’incontriamo. È un incontro che alla fine ci fa cambiare entrambi, io divento un po’ lui e lui diventa un po’ me”. “Loro – afferma Giulio – sono due portatori di culture diverse, Rossana e poi anche un altro personaggio che è un altro protagonista del film un contadino che si chiama Cosimo interpretato da Sergio Rubino, che è un uomo cresciuto su questa terra da quando è nato e che quando arriva lo Stato, con un atteggiamento molto meridionale, restituisce l’idea di essere abituati a essere sempre sotto padrone. Insomma, nel mio film si fondono diverse culture completamente opposte tra loro: quella nordista di Filippo (Accorsi) quella di Cosimo (Rubino) e soprattutto quella di Rossana (Russo)”. “Rossana – continua la Russo – è una donna che alla fine riesce a capire l’importanza dell’effetto burocratico portato da Filippo che lei all’inizio guarda con dispetto e snobba; lei capisce che in realtà è quello che gli manca per essere completa ed è quello che lei in realtà cerca e non sa nemmeno di cercare … quindi riscopre quella passione con lui attraverso quest’aspetto di lui che la fa innamorare”. Insomma, un film che non si deve rapportare o fare confronti con l’altro di Giulio … “Madre Terra” dovrebbe uscire nelle sale tra fine marzo e inizio aprile ed ha un cast eccezionale tra cui i protagonisti la nostra Rosaria Russo, nonché signora Manfredonia, Stefano Accorsi, Sergio Rubino e non dimentichiamo Enrico Russo, papà di Rosaria e suocero di Giulio, e a dimostrazione che buon sangue non mente una fugace apparizione l’avranno in questa pellicola anche i due gemellini di due anni e mezzo della coppia: Leonardo e Mattia. Vi preannunciamo che prossimamente avremo una doppia intervista di Rosaria e Giulio per carpire alcuni aspetti non della loro vita artistica ma più che altro di come concilia la vita di marito e moglie e di genitori avendo una vita artisticamente cosi impegnata.