TERMOLI. La storia che vi raccontiamo oggi riguarda Pongo, un esemplare di cane, razza Setter pelo grigio-nero, anche con un età abbastanza avanzata che qualche padrone sconsiderato ha deciso di abbandonare al proprio destino. Situazioni come queste, oggi, non sono certo rare da vedere; ebbene, per fortuna di Pongo le persone non sono tutte come il suo ex padrone ed allora accade che alcuni residenti della zona dove è stato abbandonato (l’area è quella nei pressi dello svincolo della Tangenziale di Termoli uscita contrada Porticone) vedendolo tutti i giorni solo, abbandonato e impaurito, hanno cominciato un po’ tutti a dargli qualche sollievo, costruendogli una cuccia per ripararsi e portandogli, a turno, del cibo. Insomma, lo accudiscono e moralmente adottano. I problemi hanno avuto la loro apice questa mattina quando, da Capriati al Volturno, nella giornata del 17 marzo, sono arrivati due impiegati di una ditta di quella zona che ha la giurisdizione per accalappiaggio di cani randagi per tutto il territorio molisano. Naturalmente, se i due signori questa mattina si sono sobbarcati un bel viaggetto dalla provincia di Caserta, è perché c’è stata una segnalazione partita da Termoli da parte di qualcuno che riteneva Pongo un pericolo. All’arrivo dei due uomini, pronti ad accalappiare il povero animale, c’è stata come una levata di scudi in favore di Pongo. “Il Cane non si muove, è bravo e non fa male a nessuno. Non vogliamo che lo portiate via”, affermavano i residenti davanti a quel sollevamento in favore dell’animale, anche i due impiegati hanno alzato le mani ed assieme alla volontaria Angela Annecchione della O.I.P.A. Organizzazione Internazionale Protezione Animali, hanno dovuto chiedere l’intervento della Polizia Municipale. Purtroppo, la legge in materia è chiara e davanti a richieste d’intervento per presenze di cani randagi bisogna seguire un iter burocratico che prevede l’accalappiaggio e il trasporto in un apposito istituto, a meno che qualcuno, come ad esempio le persone in questione, che non volevano che il cane fosse accalappiato, non si prendano la responsabilità di adottarlo ufficialmente riempiendo i dovuti moduli e diventandone il responsabile. La legge poi dovrà procedere anche a microcippare l’animale. Alla signora Angela Annecchione, volontaria O.I.P.A., abbiamo chiesto come si potrebbe prevenire il grosso problema del randagismo: “Innanzitutto con il censimento, poi si deve fare la microcippatura e infine procedere alla sterilizzazione; il fenomeno del randagismo purtroppo è in forte espansione e sarebbe auspicabile la collaborazione delle amministrazioni comunali e anche delle istituzioni regionali e provinciale, ma fino ad oggi è stato sempre bypassato il problema ecco perché poi sono sempre più frequenti casi come questo di Pongo”. Angela, queste persone non volevano far intervenire gli accalappiacani perché temevano fortemente che, una volta preso, sarebbe stato portato in un canile e poi … “Ma stiamo scherzando? La mia presenza qui può tranquillizzare tutti, il cane in mancanza di qualcuno che anche adesso si prende la responsabilità, come dicevamo prima, di adottarlo in via ufficiale, deve per forza di cose essere accalappiato, verrà visitato e sottoposto a tutte le procedure richieste dalla legge in materia, ma non esiste affatto che l’animale venga sopraffatto. Noi, come O.I.P.A., per far conoscere il nostro operato abbiamo fatto e faremo ancora in città dei banchetti informativi proprio per evitare il proliferarsi di casi uguali di abbandono come è capitato a Pongo”.