SANTA CROCE DI MAGLIANO. Lutto nel mondo calcistico e non solo in Molise. Il bravo allenatore Vincenzo Cosco, che aveva rinunciato alla panchina della Torres mesi fa a causa del male che stava combattendo, non ce l’ha fatta ed è venuto a mancare oggi.
La vicenda umana di Cosco colpì l’opinione pubblica a livello nazionale, quando annunciò l’abbandono forzato del suo ruolo di guida tecnica, fino a muovere la solidarietà dell’icona sarda Gianfranco Zola, a suo tempo chiamato a guidare il Cagliari.
Alla fine il male ha vinto sul bene. Vincenzo Cosco, anzi, il caro amico Vincenzo, dopo aver combattuto da par suo rendendogli la vita difficile, è stato sconfitto dal male che lo aveva aggredito e il destino beffardo fino in fondo ha voluto riservargli un’uscita di scena proprio alla vigilia di una partita tra due squadre a lui tanto care il Termoli e il Campobasso, due squadre capostipite della sua regione natale per lui che amava questa terra, questo Molise, ed era nativo di Santa Croce di Magliano. Spero che domani, le due tifoserie smetteranno di essere divise in tutto e si uniranno in unico applauso per Vincenzo. Che personaggio eccezionale Vincenzo, certo adesso sembrano le solite parole di circostanza, ma vi assicuro, per me che ne ero amico come tanti, lui ne aveva ed è solo la verità. Lo conosco da una vita, ogni qualvolta lo incontravo o gli chiedevo una intervista o una sua partecipazione come ospite in alcune trasmissioni tv che all’epoca conducevo, Vincenzo solo se c’erano impedimenti improrogabili, pur dispiacendogli, doveva dirmi che non era possibile, ma che avrebbe fatto di tutto per accontentarmi in un’altra occasione. L’ultima volta che ci siamo visti e salutati a Termoli è stato mentre stavamo facendo rifornimento in una stazione di servizio. Ricordo di avergli detto: “Vincenzo, dobbiamo sentirci ti voglio fare una intervista” e lui mi rispose affermando: “Senza problemi Micky, telefonami e ci mettiamo d’accordo per quando”. Quella intervista, purtroppo, non l’ho potuta mai fare perché dopo quell’ultimo incontro per lui è andata sempre più precipitando la situazione e non era certo il caso di andarlo a disturbare per queste cose. Stava combattendo una battaglia che non è riuscito a vincere. La Termoli sportiva lo ricorda e lo ama da sempre e lui, oltre che da giocatore, ha anche rivestito il ruolo di allenatore a Termoli e chi può dimenticare la stagione dei record otre 80 punti nel campionato di eccellenza 2001/2002, quando alla presidenza del Termoli c’era quel gran signore di Leonardo Mastrantuono; vicende extracalcistiche hanno impedito quella volta di proseguire a Termoli un cammino che sarebbe stato con lui esaltante come lo era stato quello in Eccellenza. Ora che te ne sei andato per sempre, come è giusto che sia, nel mondo del calcio non solo regionale ma nazionale vista la sua caratura che si era costruito lo piangeranno in molti. Da lassù, la “nazionale degli Angeli” ha trovato il mister ideale. Vincenzo, quanto ci mancherà la tua competenza calcistica, il tuo sorriso, la tua cordialità, ma soprattutto la tua amicizia e sono certo che domani il tuo spirito aleggerà sul cielo del Cannarsa; pensa l’ironia della sorte, si era pensato prima che sapessimo dell’aggravarsi della tua malattia, di invitarti ufficialmente come ospite d’onore al derby, c’hai pensato tu ad invitarti da solo, ad essere presente anche se avremmo preferito non in questo modo, ma sappi che per tutto lo stadio saprà apprezzarti come meriti grande Vincenzo. Noi ti abbiamo voluto e ti vorremmo sempre bene, ti ringrazio personalmente di avermi annoverato tra i tuoi tantissimi amici, Termoli calcistica e sportiva saluta un grande uomo e uno sportivo eccezionale da oggi una stella in cielo brillerà ancora di più e sarà quella tua Vincenzo. Chi ti scrive, e tutta la redazione di Termolionline.it, si stringe vicino a tutta la tua famiglia, alla tua dolce compagna e i tuoi stupendi figlioli che saranno e dovranno essere sempre orgogliosi di te.