TERMOLI. L’altra sera sono andato a cena in un locale del lungomare nord e dopo aver parcheggiato l’auto che di fatto restringe la carreggiata lasciandole solo lo spazio molto risicato per il transito a senso unico, mi è balzato agli occhi come rovescio della medaglia quanto largo fosse invece il marciapiede. E in un attimo il pensiero è andato ai progettisti e chi li ha autorizzati a fare il più grande errore della storia recente di Termoli. E non esagero in quanto ci ritroveremo per decenni a venire la situazione attuale. Chi ha progettato (professionisti) e ha approvato (amministratori) dando il via all’esecuzione dei lavori terminati ormai un anno fa, in questo caso hanno dimostrato di avere memoria corta o peggio poca lungimiranza. E per lungimiranza intendo visione per i prossimi 50 anni. Termoli non ha mai avuto e mai avrà un lungomare. Chi come me ha superato i 50anni ricorda benissimo che quando Termoli a ragion veduta era considerata “la perla dell’Adriatico” per intenderci anni ’60 e ’70, c’era un locale ristorante e pizzeria nonché stabilimento balneare Il Panfilo, che di fatto segnava la fine del lungomare. Termoli non è Rimini, Riccione, San Benedetto o la stessa Vasto perché un lungomare per essere tale deve possedere le caratteristiche architettoniche, paesaggistiche e mi permetto di aggiungere sociali che ne agevolino il ruolo. Non ci può essere lungomare là dove per buona parte della sua lunghezza ci sono un costone, casermoni di cemento e strutture prive di appeal per le frotte di villeggianti che vanno solo dove c’è altra gente che socializza e ama passeggiare dove ci sono negozi, bar, ristoranti e soprattutto “vita”. Per cui il lungomare nord di Termoli per i prossimi 100 anni vivrà la sua gloria solo il 15 agosto per la nota festa di Ferragosto e per il resto il buio più assoluto. Il lungomare di Termoli sarà sempre il Corso, piazza Sant’Antonio (cosi così) e il paese vecchio con uniche discese al mare proprio a ridosso del castello per la presenza di locali di intrattenimento. Questa è la realtà oggettiva dei fatti, della vocazione dei termolesi e dei suoi ospiti estivi. Provate a chiedere a uno di loro se ha mai fatto a piedi via Cristoforo Colombo di sera o di notte. A cosa serve la scellerata scelta di progettare un marciapiede così largo, concettualmente così assurdo quanto inutile, con l’aggiunta di una pista ciclabile ancora più inservibile? Questo crea e creerà per i prossimi 100 anni problemi a tutti: automobilisti, bagnanti e operatori balneari, contribuendo fatalmente ad allontanare Termoli dagli standard sempre più elevati di accoglienza e comodità che il turista del 21 secolo chiede. Ho letto nei giorni scorsi che l’ex sindaco Di Brino chiede il ripristino del doppio senso di circolazione (sarà mai possibile?) del lungomare nord. Bene, ottimo, ma non è stata la sua giunta a decretarne lo stato attuale? Qualcuno vorrà spiegarmi finalmente perché è stato progettato un marciapiede così? Attendo e attendiamo risposte serie. Nicola Montuori Editore Termolionline.it