TERMOLI. Imparare la scrittura con un po’ di divertimento e un pizzico di ironia. E’ questa la ricetta del successo secondo Massimo Birattari, autore esperto ed efficace, che, oltre a svolgere un seminario per i docenti, ha incontrato gli studenti presso l’aula magna del Liceo Classico “Perrotta” di Termoli. Due gli incontri che si sono tenuti nella scuola termolese. Il primo alle 9 con gli studenti del biennio, il secondo alle 11.30 con quelli del triennio. Un autore, Birattari, che ha al suo attivo molteplici incontri con gli studenti ai quali presenta la scrittura non come una dote innata, ma come un gioco avventuroso in grado di sollecitare i pensieri e di esprimere i sentimenti più profondi. Naturalmente la scrittura, che non prescinde mai dalla lettura, è una macchina dotata di ingranaggi grammaticali, sintattici e lessicali che l’autore presenta ai ragazzi con un linguaggio semplice e accattivante. Una buona scrittura, sembra dire lo scrittore, è più a portata di mano di quanto gli insuccessi scolastici possano far pensare; naturalmente si può imparare meglio se lo si fa con un po’ di divertimento e un pizzico di ironia: una boccata d’aria per la buona scrittura, finalmente in compagnia dei più giovani!I titoli dell’autore sono espliciti: “Italiano. Corso di sopravvivenza”, “E’ più facile scrivere bene che scrivere male”, “Benvenuti a Grammaland”, “La grammatica ti salverà la vita”, “Scrivere bene è un gioco da ragazzi”. Redattore, traduttore, consulente editoriale, Birattari ha curato inoltre “Io scrivo, corso di scrittura in 24 volumi” del “Corriere della Sera”. Lo abbiamo incontrato dopo l’iniziativa con gli studenti. Signor Birattari lo dicono sovente gli stranieri ma ce ne accorgiamo spesso anche noi tutti, l’italiano è una lingua difficilissima sia da parlare che da scrivere ho esagerato? “No ha detto benissimo, è tutto vero anche perché tutto sommato non siamo abituati a parlare e a scrivere in maniera fluida e naturale. Spesso siamo convinti che per parlare in pubblico oppure per scrivere sia necessario farlo in maniera complicata e così via. Io invece sono convinto sostenitore del fatto che faccia sostanzialmente bene alla salute una scrittura chiara e semplice, in cui il primo obbiettivo sia quello di non mettere in difficoltà il lettore. Naturalmente anche la semplicità e la chiarezza vanno costruite con risultati che si ottengono con la pratica”. Lei oggi ci ha fatto un esempio molto calzante e simpatico quando ha parlato delle applicazioni delle doppie. Ricordo un amico francese che quando doveva parlare e soprattutto scrivere in italiano era terrorizzato quando doveva mettere le doppie. “Devo dire, a proposito di inglesi e francesi, che l’italiano è una lingua che come si legge si scrive. Quindi se c’è una doppia si sente. Però non è così nell’Italia meridionale dove, per esempio, la parola ‘possibile’ si pronuncia con due ‘b’ ma in Italia tutti i ragazzi sanno che possibile si scrive con una b sola”. Bisogna riconoscere che lei sta compiendo un’opera meritoria con questo tour in lungo e in largo dalle Alpi alle Piramidi non solo per i ragazzi ma anche per noi adulti perché un ripasso della grammatica non fa certo male ogni tanto. “Si difatti prima ho parlato di un gioco che si chiama le carte della grammatica dove c’è un pacchetto di 100 carte plastificate dove davanti c’è una domanda con tre possibili risposte e dietro la soluzione. E’ un quiz sulla grammatica pensato per i ragazzi delle elementari che però va bene anche in famiglia cosi i ragazzi potrebbero prendere in giro i genitori che sbagliano”.