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martedì 6 Maggio 2025
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“No alla predazione degli organi”: a Termoli c’è chi vi spiega cos’è

TERMOLI. Un po’ di mesi fa ci occupammo, dopo che una nostra lettrice ci documentò dettagliatamente sull’espianto degli organi, della cosiddetta “morte cerebrale”. Nel frattempo, qualcosa si è mosso in questa direzione grazie alla nostra lettrice che non è stata inerte e si è mossa all’interno della “Lega Nazionale contro la predazione di organi e la morte a cuore battente” che agisce soprattutto al Nord Italia. Lei stessa c’informa, con una sua nota scritta di quanto è successo in questo lasso di tempo: “Finalmente, dopo oltre quattro mesi di tentativi che sembrava dovessero essere destinati tutti miseramente al fallimento totale,  per ostilità, paura, pregiudizio, scarsa sensibilità e ignoranza da parte di strutture sanitarie, aree commerciali, uffici postali e altre aree pubbliche, sono riuscita ad avere un’autorizzazione per poter installare un banchetto informativo. Il posto è un angolo privato in una via di periferia a sud di Termoli in contrada Difesa grande nei pressi della Farmacia. Il banchetto, nemmeno tanto ingombrante, serve a informare dell’esistenza della Lega Nazionale contro la Predazione di organi e la morte a cuore battente che ha sede a Bergamo in Pass e come presidente ha la signora Nerina Negrello. Il piccolo stand allestito ha anche lo slogan coniato per questa occasione: “Se non conosci, non sei Llbero”. La suddetta Lega si distingue per queste seguenti attività: Fornire corrette informazioni su come si effettua l’espianto di organi (da persone in coma e non in un morto  arresto cardio-circolatorio-respiratorio ); ottenere l’introduzione del diritto all’Obiezione di coscienza per medici che non credono nella morte del cervello mentre il corpo è vivo. Scuotere l’opinione pubblica per annullare la finta morte cerebrale nonché la legge 91/99 detta del “silenzio assenso”. Tutelare i non donatori con la “Carta vita” e molto altro ancora. L’invito rivolto ai volenterosi è documentarsi e spronare gli altri  a farlo collegandosi sul sito  www.antipredazione.org e sulla pagina Facebook alla voce “Antipredazione”. È disponibile anche un indirizzo e-mail: leganazionale@antipredazione.org oppure scrivendo al fax 035 235660 o telefono fisso 035 219255. La nostra lettrice conclude il documento con queste parole: “Se ho fatto tutto questo, l’ho fatto in memoria di mia madre Sina. Sono in cantiere altre iniziative e a tal proposito faccio un appello a coloro che possono mettermi a disposizione un piccolo spazio privato ma in aree molto frequentate da persone per mettere il mio piccolo stand allo scopo di sensibilizzare nuovamente sull’operato della Lega a cui ora appartengo. Questo il contatto telefonico cui gli interessati possono far riferimento.