TERMOLI. Un po’ di mesi fa ci occupammo, dopo che una nostra lettrice ci documentò dettagliatamente sull’espianto degli organi, della cosiddetta “morte cerebrale”. Nel frattempo, qualcosa si è mosso in questa direzione grazie alla nostra lettrice che non è stata inerte e si è mossa all’interno della “Lega Nazionale contro la predazione di organi e la morte a cuore battente” che agisce soprattutto al Nord Italia. Lei stessa c’informa, con una sua nota scritta di quanto è successo in questo lasso di tempo: “Finalmente, dopo oltre quattro mesi di tentativi che sembrava dovessero essere destinati tutti miseramente al fallimento totale, per ostilità, paura, pregiudizio, scarsa sensibilità e ignoranza da parte di strutture sanitarie, aree commerciali, uffici postali e altre aree pubbliche, sono riuscita ad avere un’autorizzazione per poter installare un banchetto informativo. Il posto è un angolo privato in una via di periferia a sud di Termoli in contrada Difesa grande nei pressi della Farmacia. Il banchetto, nemmeno tanto ingombrante, serve a informare dell’esistenza della Lega Nazionale contro la Predazione di organi e la morte a cuore battente che ha sede a Bergamo in Pass e come presidente ha la signora Nerina Negrello. Il piccolo stand allestito ha anche lo slogan coniato per questa occasione: “Se non conosci, non sei Llbero”. La suddetta Lega si distingue per queste seguenti attività: Fornire corrette informazioni su come si effettua l’espianto di organi (da persone in coma e non in un morto arresto cardio-circolatorio-respiratorio ); ottenere l’introduzione del diritto all’Obiezione di coscienza per medici che non credono nella morte del cervello mentre il corpo è vivo. Scuotere l’opinione pubblica per annullare la finta morte cerebrale nonché la legge 91/99 detta del “silenzio assenso”. Tutelare i non donatori con la “Carta vita” e molto altro ancora. L’invito rivolto ai volenterosi è documentarsi e spronare gli altri a farlo collegandosi sul sito www.antipredazione.org e sulla pagina Facebook alla voce “Antipredazione”. È disponibile anche un indirizzo e-mail: leganazionale@antipredazione.org oppure scrivendo al fax 035 235660 o telefono fisso 035 219255. La nostra lettrice conclude il documento con queste parole: “Se ho fatto tutto questo, l’ho fatto in memoria di mia madre Sina. Sono in cantiere altre iniziative e a tal proposito faccio un appello a coloro che possono mettermi a disposizione un piccolo spazio privato ma in aree molto frequentate da persone per mettere il mio piccolo stand allo scopo di sensibilizzare nuovamente sull’operato della Lega a cui ora appartengo. Questo il contatto telefonico cui gli interessati possono far riferimento.