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sabato 26 Aprile 2025
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Termoli, la Greenwich dell’Europa centrale: il saggio di Minchillo su ‘Fiamme Gialle’

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TERMOLI. Ancora alla ribalta l’ora di Termoli, quella che segna il fuso dell’Europa centrale e che si trova nella congiunzione tra il 42esimo Parallelo e il 15esimo Meridiano. Il merito va all’appuntato scelto della Guardia di Finanza in servizio alla Stazione Navale del Roan di Termoli, Gerardo Minchillo, che ha realizzato un articolo molto dettagliato su questa peculiarità locale e sul monumento che sorge a Rio Vivo, inaugurato due anni fa. Un vero e proprio saggio pubblicato nel mensile dell’Associazione nazionale finanzieri d’Italia (Anfi) che si chiama Fiamme Gialle, nell’edizione di giugno, la sesta annuale di questo house organ che viene edito da ben 31 anni. Nella regione Molise affacciata al centro dell’Adriatico, vi è la città di Termoli. Sul cartello autostradale posto all’ingresso del centro cittadino si può leggere: “Benvenuti a Termoli. Ora dell’Europa Centrale”. Termoli infatti, detiene un’importante particolarità geografica, ovvero, il suo territorio e’ interessato dal passaggio del meridiano 15°00’00” Est, detto anche “meridiano centrale del fuso orario 1 est” (utc+1 – central european time) di Berlino, Roma e Parigi. In sostanza, il fuso orario che regola l’ora dell’Europa Centro-Occidentale chiamata proprio l’ora di Termoli. Nel 1859 al fine di rendere il calcolo orario uniforme per tutto il globo, l’astronomo italiano Quirico Filopanti (Pseu-donimo di Giuseppe Barilli), studioso, matematico e politico del 19° secolo, divise la sfera terrestre in fusi 19 FiammeGialle / Giugno 2016 orari. Lo studioso in pratica elaborò un sistema attraverso il quale la terra veniva suddivisa in 24 spicchi detti fusi orari. Calcolando che il sole, apparentemente, per compiere un giro completo intorno alla terra impiega 24 ore, dedusse che ogni fuso doveva avere un’ampiezza di 15° di longitudine (360° : 24h = 15°). Poi per la misurazione del tempo, utilizzò il sole medio, cioè il moto apparente costante del sole intorno alla terra, che per percorrere l’ampiezza di 15° di longitudine impiega giusto un’ora. Da qui si stabilì, che tutte le località che sono comprese nello stesso fuso, hanno la medesima ora e precisamente quella che segna l’orologio posto sul suo “meridiano centrale”. A tale ora, è stata dato il nome di “tempo fuso ( tf )”. Dunque, il fuso di Termoli è compreso tra i meridiani 7°30’ Est e 22° 30’ Est e in esso ricade l’Italia e l’Europa centrale. Per tale fuso il meridiano centrale che determina l’ora media è il 15°00’00” Est, proprio il meridiano che passa esattamente per Termoli. Con il sistema dei fusi orari si raggiunge, dunque, la desiderata unificazione nella misura del tempo. Infatti, gli Stati compresi nello stesso fuso hanno la stessa ora, la differenza tra due fusi limitrofi è di un,ora precisa e le diverse ore sono facilmente paragonabili tra loro. Infine, si raggiunge l’unificazione del tempo senza discostarsi troppo dall’ora reale, perché la differenza fra l’ora normale e quella locale non supera mai la mezz’ora, a seconda della posizione, per i meridiani posti a levante +30 min. e per quelli a ponente -30 min.. Quindi solo le località poste sul meridiano centrale del fuso, come Termoli, possono vantare il privilegio di poter essere considerate, in questo caso, come “l’orologio” dell’Europa Centrale. Normalmente i punti su cui un meridiano attraversa il territorio, sono infiniti. Invece a Termoli, questa la caratteri-stica geografica che la rende speciale, è che quasi nel centro della città, si verifica l’incrocio tra il 15°meridiano (meridiano centrale del fuso), con il 42° parallelo Nord. Ciò consente di individuare con ulteriore millimetrica esattezza, il punto di passaggio del meridiano e di stabilire con la massima precisione l’ora del fuso. Sul punto di incrocio, nel 2013, fortemente voluta dall’associazione geometri e topografi italiana, è stata eretta una stele alta 7 metri e larga 4, che rappresenta non solo il punto esatto di passaggio sul territorio del meridiano, ma anche il suo orientamento ma soprattutto il punto di incrocio con il 42° parallelo. Termoli inoltre, vanta una antica importante vocazione marittima, grazie anche alla sua posizione, che da sempre è considerata strategica per i naviganti. Già a partire dal primo Millennio vi sono testimonianze di una fervente attività commerciale svolta via mare che vede la cittadina adriatica come tappa di primaria importanza del Medio Adriatico. Alla fine del Settecento, visto il movimento commerciale e per motivi fiscali, dovuti anche all’introduzione dal mare di merci di contrabbando, indussero i Borboni ad istituire un ufficio del cosiddetto “Regio Portolano” e inviando una Compagnia di 50 “Guardie a cavallo”. Più tardi, nei primo anni del 19° secolo, il traffico marittimo si era incrementato a tal punto che la presenza mensile di “Legni” all’approdo di Termoli, raggiungeva anche cento unità. Le merci trasportate erano di vario genere, avena, fave, particolare rilevanza ebbe il trasporto di grano che partiva da Termoli per Napoli sede del potere del regno delle due Sicilie. Nel Gennaio del 1833, con apposito Decreto, Ferdinando II di Borbone, elevò la dogana di Termoli a dogana di “I^ classe” e autorizzò operazioni d’importazione, esportazione e cabotaggio, rafforzando anche l’organico dell’Ufficio Marittimo, con altri funzionari. In tempi più recenti, una ulteriore conferma della posizione strategica di Termoli, si ebbe durante il secondo conflitto mondiale, quando gli Inglesi, individuarono Termoli come caposaldo per sbarcare reparti speciali della VIII^ Armata britannica con al Comando il Generale Montgomery, che determinò la perdita di importanti posizioni tedesche della linea “Gustav” e segnò il passo per la progressiva ed inesorabile liberazione dell’Italia dal nazismo. Sul territorio di Termoli, coesistono due reparti del Corpo della Guardia di Finanza: il Comando Compagnia e il Comando Ro.A.N. con la dipendente Stazione Navale. La circoscrizione di competenza dei reparti, resta racchiusa tra il fiume Saccione e il fiume Trigno che segnano anche i confini della Regione Molisana, rispettivamente a Sud con la Puglia e a Nord con l’Abruzzo. La circoscrizione marittima comprende anche l’arcipelago delle Isole Tremiti (o Isole Diomedee), ove dal 1989 è istituito Il parco marino, la riserva è uno degli habitat naturali più belli dell’intero mediterraneo, di inestimabile valore naturalistico e paesaggistico, ove è compresa l’area costiera che circonda le isole di San Domino, San Nicola, Capraia e Pianosa.