TERMOLI. Cordiale e simpatico incontro, questa mattina, tra gli ombrelloni del lido Cala Sveva con Stefano Eranio, ex giocatore di Genoa ma soprattutto Milan. Giocatore duttile, serio, con mai una parola sopra le righe; in campo le prendeva e le dava senza proferire verbo. Oggi collabora con il Milan come talent scout di giovani promesse e gioca ancora alcune partite esibizioni con le vecchie glorie del Milan; ha mantenuto un buon fisico asciutto e farebbe ancora la sua bella figura in mezzo a tanto presunti campioni di oggi. È a Termoli, meta scelta su internet, per interrompere e riposarsi un po’ con la signora Sabrina, sua moglie, e il figliolo Andrea visto che sono diretti a Capo Rizzuto. Gli abbiamo chiesto se voleva fare una intervista con noi e lui, cordialissimo, ha accettato volentieri; Stefano, possiamo dirlo, da buon milanista quale sono tu rappresenti probabilmente uno degli ultimi campioni che hanno vestito la maglia rossonera di un Milan dei vincenti. Oggi tutto questo è solo un mero ricordo, ho forse esagerato un po’ troppo oppure ti trova concorde questa mia analisi? “Purtroppo, anche se lo dico con rammarico, è la verità e come sappiamo la verità fa male. È un momento così, nel calcio ci sono dei cicli e in questo momento tanto di cappello alla società Juventus che sta facendo grandi cose grazie ai risultati e come si sa tutto è legato ai risultati dove poi puoi avere anche dei ritorni economici che purtroppo nel Milan negli ultimi anni non ci sono e la crisi è nata proprio per quello. Si sa che il Milan è stata la società prima al mondo a pianificare un po’ tutto; in questo momento c’è un po’ di confusione dovuta al fatto che Berlusconi non ha più intenzione di spendere i soldi di prima e si spera in un passaggio, anche doloroso, atto a dare una mano alla società”. Stefano, tu che sei sempre stato un giocatore schivo e non amante delle prime pagine o dei riflettori, cosa ne pensi di questi calciatori dell’era informatica con mogli e fratelli annessi che ne decidono il loro destino sia calcistico che della propria vita privata? “Diciamo che il calcio sta decisamente prendendo una brutta china; questa è, da parte di alcuni giocatori, mancanza di personalità e il fatto che la moglie debba rappresentare il giocatore senza che lui proferisca una parola, colpisce e può succedere. Il fatto, però, che da parte del campione non esce una sillaba colpisce ed è davvero un rumore assordante: o ha paura di dire qualcosa di sbagliato in qualsiasi intervento o non so”. Tu, in quanto Eranio giocatore di un calcio ormai del passato, ti ritroveresti in questo calcio moderno e frenetico? “Ma guarda, è difficile dirlo; a me non piace più come una volta perché è anche troppo, è diventato un business soprattutto per le società”. A proposito della tua venuta a Termoli, è la prima volta qui e come mai è stata casuale o programmata la scelta della nostra città? “La prima volta, io e mia moglie abbiamo pianificato un viaggio a Capo Rizzuto e siccome da Milano il viaggio è lunghissimo, allora abbiamo deciso di fare una tappa intermedia e via internet abbiamo visto il paesaggio di Termoli; ci è piaciuto e ci siamo fermati. Qui è tutto bello e fantastico, dico semplicemente che in futuro chi può o potrà venire qui avrà fatto una scelta accurata e piacevole poi confermo una ospitalità eccezionale che probabilmente potrebbe farmi in futuro fare qualche altra visita qui a Termoli… una cittadina Ok”.