LARINO. Di recente l’Istituto Italiano di Cultura di Dublino ha celebrato la I Edizione del “Concorso internazionale di composizione”, intitolando l’evento al mandolinista ripese Nino Iammarino. Erano presenti l’Ambasciatore italiano in Irlanda ed il M° Antonio Di Lauro, Presidente della Federazione mandolinistica e Direttore artistico della “performance” musicale. In premio un mandolino, costruito e decorato a mano, realizzato ed offerto dal liutaio ferrarese Gabriele Pandini, con sulle scudo, le iniziali in madreperla di Nino Iammarino. Ma chi era questo musicista molisano? Accedendo ad “internet” il lettore non potrebbe non riuscire incuriosito se – digitando “ripalimosanionline” – rinvenisse, di primo acchito, la frase del canto dell’inferno dantesco:“Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute et canoscenza”. Evidentemente la riproduzione del contenuto dell’accorato ammonimento di Ulisse ai compagni di ventura rappresenta una maniera per invitare il visitatore ad ampliare gli orizzonti del proprio sapere, usufruendo del patrimonio culturale accumulato da altri; nel caso di specie da Nino Iammarino, che appartiene al mondo di qualche decennio addietro. Per la verità questi lustri non sono tanti ove li si numeri col rispetto dovuto ad un uomo, sparito insieme a tante sue passioni poetiche (e culturali in genere), a cui la vita volle permettere di convolare a successo. Il Nostro è noto soprattutto per una vicenda, vera in ogni sfaccettatura, che narra di un episodio curioso. Una volta si permise il lusso di far correggere una voce dell’Enciclopedia “Treccani”. Avvenne quando, immerso nella lettura di uno dei tanti volumi che formano quel ‘monumento’ dell’italico sapere, incappò nella formulazione di un errore di calcolo dedotto a proposito della distanza fra alcune stelle. Indirizzò immediatamente una documentata missiva di precisazioni al Direttore dell’epoca e segnalò l’inesattezza. Ne fu ringraziato e ne ricavò la soddisfazione di vedere sostituito il contenuto della voce. In vita questo illustre ripese, scomparso due anni fa, fece di tutto per esaltare la vita del suo Paese. Si occupò di musica, fu attore, operò sui “mass-media”, dedicò parte del proprio tempo alle vicende storiche ed all’astronomia. Oggi sono stati collazionati, telematicamente, i suoi spartiti musicali, le istantanee che lo ritraggono, le videocassette ed i numerosi articoli pubblicati qua e là. Tutto questo materiale è stato posto “online” per essere reso disponibile a quanti amino conoscere storia e tradizioni della “sua” Ripalimosani. Astronomo dilettante, ma appassionato e competente, fu versatissimo anche nei mondi del pentagramma e del setticlàvio. Al punto da promuovere, sin dal 1980, una Fondazione intitolata al musicista Pietro Mascagni. E fu pure il primo a presiederla. Oggi la scuola, conseguenza di quella felice intuizione, ha acquistato un rilievo nazionale, accedendo ai ruoli della Federazione mandolinistica italiana dopo di avere conquistato la primazìa in due concorsi internazionali che avevano avuto a protagonista questo strumento, nobile e desuèto, largamente utilizzato dai componenti del gruppo ripese dei “Plettri”, le cui esibizioni costituiscono la gioia di feste e di matrimoni locali, con un successo che li ha portati perfino sui podii canadesi d’Oltreoceano. Nel ’78, a questi ultimi, si accoppiò un’altra “èquipe”, quella detta della “Mascherata”. Ne conseguirà una collaborazione tuttora perdurante che, al tempo, si avvaleva del contributo di Nino, elaboratore degli spartiti delle canzoni, persino di quelle non scritte per essere state composte da orecchianti. Nino Iammarino è stato un vivacissimo uomo di cultura. Tra le sue creature c’è stato anche la testata “Il Gazzettino”, una delle più antiche del Molise (62 anni di vita). Ne fu redattore per più di cinquant’anni, occupandosi degli argomenti più vari. Su quelle pagine sfilarono cronache di paese, precise definizioni dei tanti modi di dire ripesi, racconti storici ed attuali di eventi musicali. Perciò chi voglia conoscere tanta porzione di storia molisana minore da oggi può digitare su internet “ripalimosanionline” ed apprenderne i dettagli per il tramite della vicenda vitale del Maestro. “A latere” il figliolo Antonio ha apprestato un archivio composto da 400 dvd, arricchiti da documentari (che resocontano fatti locali e nazionali), da film, da commedie e da migliaia di foto, datate e classificate, concernenti momenti salienti di vita ripese. Ma non basta perché a tutto questo materiale telematico occorre aggiungere volumi di enciclopedie, riviste e spartiti musicali. Claudio de Luca