TERMOLI. Riceviamo e pubblichiamo una lettera, arrivata in redazione, scritta da un dipendente Fiat, che quando era piccolo in questo periodo aspettava l’evento eccezionale del “Natale Fiat” che prevedeva feste, spettacoli e tanti doni per i più piccoli, a cui partecipava insieme al padre, anch’egli, all’epoca, lavoratore dello stabilimento FCA di Termoli. Oggi invece sembra che sia cambiato un po’ tutto e la lettera giunta a noi è molto indicativa del momento e quanto scritto suscita quasi tenerezza.
“Caro Babbo Natale, avrei voluto chiedere a mio figlio di scriverti una lettera, esattamente come ha sempre fatto mio padre con me. Puntuale ogni anno arrivava con i biglietti del circo, che poi per tutti noi era il circo della FIAT, il nostro circo, dove tutto il sacrificio, la stanchezza, l’odore insistente di officina che ero destinato a sentire durante tutto l’anno, al rientro dal suo lavoro, si trasformava come per magia in un mondo meraviglioso, dal profumo dei pop-corn e zucchero filato e io mi sentivo felice. Felice di quell’ appartenenza, felice di essere figlio di un dipendente FIAT.
Purtroppo, con il passare degli anni, l’attesa di rivivere tutto questo, resta solo una delusione. Vorrei tanto dare a mio figlio le certezze che mio padre ha dato a me, per le grandi e piccole cose; forse questa grande famiglia, che noi chiamiamo FIAT, sta perdendo di mira uno dei più importanti obiettivi della vita e ciò è il motivo per cui noi tutti lavoratori diamo il massimo e cioè la nostra famiglia!!! Da padre e lavoratore, chiedo scusa a tutti i figli dei miei colleghi. L’amore di un padre è e sarà sempre uguale. Diversamente, per le grandi aziende, le cose sono cambiate.”
GRAZIE FIAT.