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mercoledì 2 Luglio 2025
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“Ennio ha il diritto di andare a scuola come tutti”, la protesta in catene

CAMPOMARINO. Sono trascorsi due mesi e mezzo dall’avvio dell’anno scolastico, ma per un ragazzo con alcuni problemi, il 18enne Ennio Desiderio, che quest’anno si affacciava alle superiori per la prima volta non si riesce a garantire la continuità didattica, anche a causa della mancata costituzione della prima classe dell’istituto professionale. Ieri mattina, dopo che per tutte queste settimane la famiglia del giovanissimo ha tentato ogni strada, compresa quella di farsi seguire da un legale di fuori regione, il ragazzo e il portavoce in Consiglio comunale a Termoli, del Movimento 5 Stelle, Nicolino Di Michele, hanno inscenato una protesta clamorosa, incatenandosi davanti alla scuola. «La problematica è nota – afferma Di Michele – tuttavia, da agosto non è stato fatto nulla nonostante l’intervento del legale che ha interessato la procura di Larino. Inoltre lunedì scorso i genitori di Ennio hanno ricevuto una telefonata che diceva loro che la stanza era pronta e che Ennio poteva recarsi a scuola ma solo per mezz’ora al giorno. Poi seconda comunicazione via mail, che era tutto ok e che finalmente il ragazzo poteva iniziare il suo percorso scolastico.

La mamma non convinta si reca a scuola e trova ciò che si vede in foto. É assurdo che venga negato il diritto all’istruzione di Ennio e che una comunità intera non riesca a far valere in diritto costituzionalmente garantito. Si chiama in corresponsabilità il preside dell’istituto Professionale, l’Asrem il Provveditorato agli studi di Campobasso e lo stesso Sindaco di Campomarino. Non si può tacere che la mancanza di volontà ha fatto sì che un ragazzo debba restare imprigionato in casa ed è questo il senso della presenza delle catene. Abbiamo dato voce a chi purtroppo non può esprimersi. Quindi il problema non deriva dall’accorpamento e dalla mancata autonomia del plesso, ma dal fatto che non è stato fatto nulla per consentire ad Ennio di essere seguito con sicurezza e con il giusto sostegno». Iniziativa di protesta che non poteva rimanere senza la risposta dell’assessore all’Istruzione, Anna Michela Saracino, che su nostra richiesta ha così replicato. «A proposito della vicenda incresciosa avvenuta venerdì mattina presso l’istituto Professionale di Stato sulla vicenda di Ennio Desiderio è doveroso un punto di vista da parte dell’amministrazione che in questa vicenda si è adoperata fin dall’inizio prima con la difficoltà numerica che alla fine ha visto una non soluzione piena ma soprattutto per il proseguimento scolastico di Ennio.

Il ragazzo è affetto da una malattia congenita rara che necessita di attenzioni particolari, ma che nel suo percorso scolastico ha avuto miglioramenti. La competenza, nelle responsabilità e gestione dell’istituto professionale è provinciale ma il Comune si è fatto carico senza il minimo ripensamento nella realizzazione di opere necessarie alla permanenza di Ennio a scuola, così si è fatta carico nell’allestimento di una stanza con protezioni specifiche così come degli arredi e del trasporto casa scuola e viceversa, perché si comprende la difficoltà nel reperire fondi da parte della Provincia e per accelerare i tempi di realizzazione e permettere ad Ennio di poter iniziare la scuola già nei primi giorni di ottobre ed è stato fatto per Ennio e la sua famiglia perché quando ci sono persone in difficoltà non ci si può esimere dall’aiutare in ogni modo. Ma sono allibita da quello che è avvenuto, pura strumentazione politica fatta da parte dei 5 Stelle che molto selvaggiamente ha accusato il Comune di problematiche organizzative avute tra l’Istituto e famiglia».