VASTO. Si è svolta ieri mattina alle 12 la convalida dell’arresto di Francesco Orticelli che nel giorno di Natale durante il pranzo di famiglia ha accoltellato il noto pugile vastese Domenico Urbano. Presso il Carcere di Torre Sinello a Vasto si sono recati il difensore dell’accusato, Giovanni Cerella e il Gip Fabrizio Pasquale. Durante la convalida il 54enne arrestato ha risposto alle domande del giudice ed ha raccontato la sua versione dei fatti. Il Gip si è riservato di decidere sulla richiesta di scarcerazione o su quella di arresti domiciliari presentata dal legale del pescatore ed attenderà alcuni giorni prima di prendere una posizione a riguardo.
I FATTI. La prima versione che era stata data nelle ore seguenti l’accaduto è che, dopo una violenta lite tra le due sorelle, Francesco Orticelli aveva accoltellato alla gola il cognato Domenico Urbano mentre si trovavano in Via Vilignina, una traversa di Via Montevecchio a Vasto Marina. La seconda versione, confermata nella giornata di ieri grazie a nuovi particolari e scaturita a seguito della denuncia fatta dalla cognata di Urbano nei suoi confronti, attesta invece che la reazione di Orticelli, che ha colpito il pugile alla gola, sia stata dovuta ad un atto di difesa. Secondo la testimonianza della donna infatti sarebbe stato Urbano ad aggredirla e lei avrebbe poi chiesto l’aiuto del marito che per difendersi si è servito di un’arma da taglio. Durante la convalida dell’arresto di oggi il legale di Orticelli, l’avvocato Cerella, ha fatto richiesta per ottenere gli arresti domiciliari per il suo assistito: “E’ stato un esame molto attento e preciso da parte del magistrato, il Dott. Pasquale, e l’imputato ha chiarito i fatti, come si sono svolti effettivamente. Si è recato dopo essere stato chiamato, presso l’immobile di colui che l’ha aggredito ed ha visto improvvisamente la moglie con il volto tumefatto, aveva ricevuto molti pugni.
Da lì è scattata una reazione che il difensore ha ritenuta giustificata, volendo difendere la moglie ed è stato aggredito dalla parte lesa. In quel frangente lui ha trovato un coltellino sul tavolo e ha posto in essere quelle condotte che non avrebbe dovuto commettere e ha ferito la parte avversa. Questo è l’episodio che si giustifica dal fatto che la moglie del mio assistito aveva il volto quasi tumefatto e ha determinato la reazione violenta. Eccesso colposo, legittima difesa putativa, questo è il ragionamento. Se non lo faceva era meglio, non sarebbe stato arrestato. Lo ha fatto ma è giustificata la condotta, la moglie ha depositato una querela contro l’aggressore per facilitare un provvedimento favorevole da parte del magistrato. Orticelli questa volta l’ho visto più chiaro e risoluto, l’altro giorno era abbattuto, oggi più risollevato. Oggi ha firmato una querela che ha fatto contro colui che ha ridotto la moglie in quel modo. E’ molto pentito di quello che è successo – ha concluso Cerella. Ho fatto la richiesta di arresti domiciliari però il magistrato deve provvedere”.