PORTOCANNONE. In una settimana micidiale sul fronte della mortalità sul lavoro, gli attivisti del Soa di Portocannone e del Basso Molise gridano ad alta voce «Morti sul lavoro, una grande vergogna!» «Sdegno e rabbia anche dal Molise dopo la morte di quattro operai di un’azienda metalmeccanica milanese la Lamine, uccisi dai gas tossici durante il turno di lavoro precisamente il 16 gennaio, oggi 19 gennaio 2018 i funerali. A quanto pare i sistemi di sicurezza non hanno funzionato.
Ancora una volta si è dimostrato sulla pelle dei lavoratori che, la sicurezza tanto decantata da alcune aziende, governo e sindacati concertativi è solo teoria e norme, che davanti alla guerra dei numeri e della produzione resta tale, la vita delle persone di fatto viene scavalcata dal profitto, risparmiare e tirare a campare fino a quando succede che si rischia anche la morte. Vergognoso altrettanto, l’atteggiamento dei sindacati concertativi che prima permettono ciò e poi come oggi indicono 2 ore di sciopero per lavarsi la faccia.
E’ il caso di Cgil, Cisl, Uil e Ugl che dopo l’incidente invocano sicurezza ma nei fatti essere moderati sui luoghi di lavoro significa far fare quello che vogliono ai datori e a chi interpreta le leggi a modo e uso opportunistico, continuiamo a dire no all’ipocrisia davanti alla dignità, ai diritti e al dolore di intere famiglie alle quali va la nostra solidarietà attiva e sindacale e a tutti coloro che subiscono le angherie del sistema quotidianamente».