BOJANO. Maurizio Landini, ex segretario FIOM, è arrivato questa mattina a a Bojano per presenziare ad un’iniziativa della Cgil Abruzzo Molise.
Il sindacalista ha fatto il punto sulla situazione della regionale, in riferimento al tema occupazionale e a quello della crescita:
“Bisogna gestire le aree di crisi in modo intelligente – ha detto – mettendo mano ad ammortizzatori e investimenti, specie in una regione come il Molise. Qui tra agricoltura e turismo serve un nuovo modello,che metta al centro, proprio ora che si va al voto, il lavoro e una idea di giustizia sociale”.
Investimenti pubblici e politica industriale le priorità per Landini: “Bisogna quindi anche in Molise ripartire dagli investimenti pubblici, strade, infrastrutture sociali, una idea insomma di comunità e unire il mondo del lavoro. In questo – ha spiegato l’ex Fiom – il sindacato deve fare la sua battaglia, autonomo e indipendente dalla politica”.
“La ripresa rischia di aumentare le disuguaglianze nel nostro Paese: si parla tanto di export – ha concluso Landini – ma poi si scopre che l’80’% di questo export è concentrato nel 20% di aziende. Così come le iniziative dile iniziative di Industria 4.0, lodevoli, per l’85% si concentrano al nord. Insomma, la ripresa pone dei problemi al Mezzogiorno e quindi serve una politica industriale vera, perché le differenze territoriali poi rischiano di riprodurre diseguaglianze sociali gravi”
Industria 4.0, lodevoli, per l’85% si concentrano al nord. Insomma, la ripresa pone dei problemi al Mezzogiorno e quindi serve una politica industriale vera, perché le differenze territoriali poi rischiano di riprodurre diseguaglianze sociali gravi’.
Sulla tornata elettorale del 4 marzo: “Il voto del 4 marzo è stato molto chiaro: chi ha governato per 5 anni ha dimezzato i consensi, quindi quel modo di governare non ha funzionato. E siccome non c’è stata astensione, anzi, è evidente la richiesta della società di un cambiamento strutturale e questo voto impone al sindacato di fare fino in fondo il suo mestiere”.