CAMPOBASSO. Suggestione giornalistica, o speranza politica disillusa? Eppure la presunta notizia che Antonio Di Pietro fosse già candidato in pectore della colazione di centrosinistra alle prossime elezioni regionali aveva in sé, per così dire, un stranezza: nessuno, ma proprio nessuno, aveva ricevuto fino a ieri sera una comunicazione o una dichiarazione ufficiale dell’ex pm montenerese contenente la sua accettazione ad essere il candidato presidente della Regione Molise.
Eppure tutti lo hanno dato per scontato, a partire dagli stessi colleghi giornalisti che lavorano per testate nazionali di rilievo (Corriere della Sera, Tg1 e tanti altri) che, in questo caso, non hanno verificato la fonte principale della notizia, cioè lo stesso ‘Tonino’.
A dire il vero, però, anche se la politica è sempre stata l’arte del possibile, sembrava strano che Di Pietro, senza proferire parola, accettasse tale investitura dopo essere stato ripudiato da Renzi e dal Pd, rimbalzato da LeU e Ruta e aver espresso un clamoroso endorsement per il magistrato Enzo Di Giacomo, in odore di prossima candidatura alla guida della coalizione di centrodestra alle prossime regionali. Solo questi piccoli dettagli avrebbero suggerito maggiore prudenza nello sbandierare la certezza del ‘Di Pietro candidato’.
Bene, ma cosa accadrà ora? Il cerino passato da Ruta, Frattura ed altri ad Antonio Di Pietro è tornato al mittente. Il “no grazie”, seppur frettoloso, dato al telefono nel corso di una trasmissione televisiva regionale, apre una prospettiva nuova e inattesa nel centrosinistra; questo significa che la coalizione dovrà convergere su un’altra figura aggregante, a meno che i principali sostenitori di Antonio Di Pietro non riescano a compiere il miracolo nelle prossime ore, a Montenero di Bisaccia. Ma i miracoli, si sa, sono prerogativa dei santi.