CAMPOBASSO. Doppio snodo Roma-Campobasso nella vertenza politica che tiene banco nel centrosinistra molisano, o di quel che ne resta.
Il clamoroso rifiuto ottenuto, anzi subito da Antonio Di Pietro, ha rimescolato in modo prepotente tutte le carte.
La segreteria dem convocata 48 ore fa da Micaela Fanelli si è vista fare e disfare la tela di Penelope nel volgere di poche ore, così come il dietrofront lampo di Roberto Ruta per Ulivo 2.0 a ruota di quello effettuato dal Governatore uscente Paolo di Laura Frattura.
Ma la telefonata killer con cui l’ex Pm di Mani Pulite ha fatto chiarezza, spazzando via ogni chance di salvare la coalizione in Zona Cesarini.
Prima della telefonata in diretta, in realtà, lo stesso Di Pietro, contattato da Affaritaliani.it, smentiva, definendola una “fake news”.
Ma cosa rimane allora, nelle strategie di post-renziani e altri sinistrismi? L’incontro tra Fanelli e Danilo Leva, incoronato mediatore dallo stesso Ruta, ha prodotto poco, all’orizzonte potrebbero profilarsi di nuovo un ritorno di fiamma del Governatore uscente Frattura, che comunque sta lavorando a liste colme di amministratori locali, che all’ambizione dello stesso Leva, nonostante la scoppola personale presa ancora più sonora che del centrosinistra il 4 marzo.
Dirimente, ma non decisivo il vertice di domani a Roma con Lorenzo Guerini, dove parteciperanno anche Laura Venittelli e lo stesso Roberto Ruta. Un giorno drammatico non solo per il Molise, ma anche per il Paese, poiché la Direzione nazionale del Pd incasserà ufficialmente le dimissioni di Renzi ma dovrà anche decidere se rispettare l’eredità e il suo testamento politico, cioè il ‘mai al governo con i populisti’.