mercoledì 5 Febbraio 2025
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Bambini iperattivi: spesso una malattia da curare. A Termoli il convegno sull’Adhd

TERMOLI. Si è tenuto oggi presso l’Auditorium della chiesa di San Francesco in Termoli, il “1°Convegno Regionale Molise AIFA Onlus” in collaborazione con Scienze della Formazione Primaria. Il titolo del convegno: “ADHD: Aspetti, caratteristiche e prospettive a confronto”. L’A.I.F.A. è L’Associazione Italiana Famiglie ADHD. Cos’è l’ADHD ? E’ l’acronImo inglese di “Attention Deficit Hyperacrivity Discorder, il disturbo da deficit di attenzione e iperattività e che colpisce circa il 4% di bambini in età scolare come risulta dai dati di ricerca internazionale.

In realtà questi bambini non hanno nessuna colpa, né tanto meno i loro genitori che invece vengono spesso additati come incapaci a svolgere bene il proprio ruolo di educatori. Se il bambino risponde ad una serie di criteri clinici ben definiti dal mondo scientifico la loro è una vera patologia organica e come tale meritevole di una precisa terapia.

Solo con l’ausilio di una giusta terapia i bambini cambieranno radicalmente il loro modo di vivere e tutti, genitori, insegnanti, compagni ma soprattutto il bambino, potranno finalmente cogliere la bellezza di una vita “normale”.

I sintomi centrali dell’ADHD, quindi, sono essenzialmente caratterizzati da un marcato livello di disattenzione e una serie di comportamenti -secondari- che denotano iperattività e impulsività. L’ADHD è stato identificato dai ricercatori in tutte le nazioni e in tutte le culture studiate. Il disturbo è maggiormente rappresentato nel sesso maschile secondo un rapporto che va da 3 a 9 maschi ogni femmina, a seconda delle ricerche, forse perché i maschi, secondo Barkley, sono geneticamente più soggetti alle malattie del sistema nervoso.

L’ADHD non è un problema marginale che si risolve con l’età. Contrariamente, infatti, a quanto si riteneva un tempo la condizione può persistere in età adulta. La sua storia naturale, infatti, è caratterizzata da persistenza fino all’adolescenza in circa due terzi dei casi e fino all’età adulta in circa un terzo o la metà dei casi. E molti di quelli che non rientrano più nella descrizione clinica dell’ADHD hanno ancora significativi problemi di adattamento nel lavoro, a scuola o in altri contesti sociali. Al convegno presenti molti docenti dei circoli didattici termolesi e sono intervenuti tanti professionisti di neuropsichiatria, di Psicologia, avvocati e ci sono state testimonianze di genitori ed insegnanti.