TERMOLI. Notte tutto sommato tranquilla in quello che possiamo definire un nuovo cratere sismico, dopo l’attivazione della faglia avvenuta col sisma da 4.2 (4.3 Mw) di ieri mattina delle 11.48 a un km a Sud-Est di Acquaviva Collecroce.
Poco prima della mezzanotte e mezza e fino alle 4.44 sono state 4 le repliche registrate solo strumentalmente dalla sala operativa dell’Ingv di Roma, con magnitudo variabili tra 1.4 e 1.9 (1,5 e 1.7 le intermedie) e profondità della scossa da 7 a 14 km nel sottosuolo.
Tre di questi eventi sono stati localizzati nelle vicinanze di Montecilfone, uno solo a Guardialfiera. Di fatto, repliche nel territorio di Acquaviva Collecroce dopo il terremoto più forte non ce ne sono state.
Tornando al sisma di ieri, i dati in possesso dell’Istituto nazionale di geologia e vulcanologia affermano che l’evento è stato localizzato in un’area a media pericolosità così come mostrato nella mappa di pericolosità sismica del territorio nazionale con accelerazione attese comprese tra 0.150 e 0.175 di g.
Il Catalogo Parametrico dei Terremoti Italiani (versione 2015) mostra subito a Sud dell’area epicentrale di questo terremoto i 2 eventi del 31 ottobre e 1 novembre della sequenza sismica del 2002 che colpì duramente il comune di San Giuliano di Puglia.
Secondo i dati accelerometrici, l’evento presenta accelerazioni di picco che corrispondono ad un’intensità strumentale su terreno roccioso fino al IV-V grado della scala MCS.
L’evento è stato risentito in un’ampia zona della provincia di Campobasso e nelle province limitrofe, soprattutto nell’area costiera adriatica ma anche in alcune province di Puglia ed Abruzzo come è evidenziato dalla Mappa preliminare dei risentimenti del terremoto elaborata dai circa 300 questionari inviati al sito www.haisentitoilterremoto.it.
In totale al momento sono stati 2057 i questionari utilizzati per elaborare la mappa, su un totale di 2222, compilati in 722 comuni.


