X
venerdì 16 Maggio 2025
Cerca

La buona, cara e vecchia provincia molisana

LARINO. Risiedo in una regione-‘retro’ (di cui si dice che resista invece che esistere). Ci sono pochi invertiti (perché? Preferiscono non celarsi?); le prostitute arrivano da fuori, e si allocano sulla costa (come apprendiamo dalla piccola pubblicità dei giornali). I ladri sono sempre i soliti, e vengono subito acciuffati dalle solerti Forze dell’ordine.

Le Società intellettuali sono sparute; di caffè letterari ce n’era stato qualcuno, ma è subito scomparso perché – a parte la miscela di arabica – di culturale aveva ben poco. C’è un Festival cinematografico, ottimamente organizzato in Casacalenda. Poche le mostre di pittura, qualche caccia al tesoro e gli intellettuali (se ve ne sono!) non si fanno riconoscere. Recentemente è lievitato il numero dei ‘politici’ ma è cresciuto quello degli amministratori improvvisati; e vi sono architetti che (chissà perché!) fingono di essere degli ingegneri. Una volta qui lavoravano capaci capomastri ed ingegnosi costruttori; e, purtroppo, grazie ai ‘social’ ed alle testate ‘on line’ ed a stampa, giungono solo i problemi (mal posti!) della politica. Detto ciò, come si potrebbe glorificare questa crosta di vita che fa tanto poco rumore?

Ogni tanto, seppure di lontano, a tutti capita di sognare i propri luoghi e di rivivere determinate situazioni. La cosa non può non emozionare dal momento che essa rappresenta sempre qualcosa di ben preciso della vita di ciascuno. Immaginate! Sognate di essere in Paese di domenica, quando la gente esce dalla ‘Missa sollemnis’, rivedendo ‘bambini’ i vostri coetanei di oggi. Naturalmente la sensazione sarà quella d’essere entrato in un tempo sempre rimpianto perché troppo presto perduto. Ma quante volte si desidera di ritornare indietro per tirar fuori i ricordi smarriti al solo fine di riaprire le porte di questo tranquillo paradiso? Peccato solo che la coscienza di essere incasellati in un altro tempo offra l’immagine che ci si sta approssimando in un tempo che appartiene al regno del Nulla; e perciò si ha l’impressione di starne fermi sul limitare, riuscendo a salvarti solo all’ultimo istante, con un passo fatto all’indietro. Per l’inquietudine che ne resta, viene da pensare al rischio che accettiamo ogni sera entrando nel Regno del sonno, quasi che si avesse a transitare da un appartamento all’altro per poi riuscirne, appena siamo pronti ad alzarci, quando – a causa della nostra quasi immediata trasmigrazione da una stanza ad un’altra – ci tocca constatare che la camera è vuota e che nessuno è venuto.

Nel Molise gli avvenimenti principali sono la morte per tumore (che sta diventando sicura come la vecchiaia) di decine di persone, soprattutto del Basso Molise; la non-ammissione di una lista larinese alle comunali, le tante squadre di poliziotti della ‘Penitenziaria’ che – disciplinatamente, ma inopinatamente – si presentano alle elezioni amministrative locali e – ‘dulcis in fundo’ – il tale Comune che inizia a distribuire la tessera d’identità elettronica a 22 euro. Di grandi scoperte, manco a parlarne; fatta eccezione per i reperti paleolitici di Isernia col dentino del protosauro e le imprese di un Gruppo speleologico che, di domenica, scende nelle cavità sotterranee poste tra Guglionesi e Larino. Dimenticavo le gare ciclistiche che popolano, perennemente, le strade comunali e provinciali con atleti che indossano divise che gli fanno le natiche strette, tese nello sforzo della pedalata.

Non rimproveratemi di scarsa fantasia: questo è veramente tutto, fatta eccezione per qualche ‘tour’ di ‘Vespe’ e di ‘500’ o di “Ferrari” (che si presentano per la prima volta in Molise solo quando a fare il ‘defilé’ sono altri). Perciò di cosa volete che parli la cronaca se non delle minuzie indegne in cui affondano, felice ed ignare, le due province molisane. Eppure si tratta di minuzie buone per chi, in questo mondo, naviga in silenzio, attento a non svelarne l’importanza per timore di chi – da estraneo – venga a disturbarci nel meglio dei nostri godimenti o – se preferite – nel pieno del lavoro più serio di ciascuno qual è quello di vivere giorno dietro giorno. Qualcuno, dopo di avere letto queste mie doglianze, potrebbe dirmi che sono fuori dal mondo, fuori dalla realtà e da parecchie altre cose. Ma a me pare invece di essere nel giusto e nel buono del mondo e del vivere.

Claudio de Luca