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giovedì 31 Luglio 2025
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La resurrezione dei Tribunali minori come Larino e Isernia

LARINO. Tribunali di Larino e di Isernia? La ‘resezione’ dei due Palazzi si fa lontana a causa della contro-riforma delle circoscrizioni giudiziarie; e, poiché questi Tribunali di prossimità avvicinano la Giustizia alla gente, si pensa anche di ripristinare le strutture che, sia pure con tanta fatica, si era riusciti a sopprimere negli anni scorsi. La riforma della geografia giudiziaria del 2012 provocò un terremoto. I Tribunali si ridussero a 135, le Sezioni distaccate e gli Uffici dei Giudici di pace furono tagliati. Poi la riforma rimase incompiuta; e, da ultima, la Commissione-Vietti ebbe a redigere la bozza di una delega al Governo per ultimarla, razionalizzando il numero delle Corti d’Appello che rimodulerebbe Distretti e Circondari In Molise sarebbero saltati i Tribunali di Isernia e di Larino. Quando 63 di questi operavano con meno di 15 giudici, i 55 più piccoli servivano solo il 10% della popolazione. Uno studio sulla correlazione tra dimensione e produttività ha dimostrato che la dimensione ideale sarebbe quella di 40-80 giudici per Tribunale; ma oggi la tendenza non sarebbe più quella di chiudere i Tribunali minori. Il problema è che l’M5s ed i leghisti non si rendono conto delle conseguenze di ciò che fanno, dal momento che la loro unica preoccupazione parrebbe solo quella di ‘pesare’ cosa può venirgliene sotto il profilo del consenso. E sarebbe tantissimo, dal momento che ne riuscirebbero avvantaggiati addirittura: 250mila avvocati, 2mila giudici, 1.000 operatori, 100 Comuni e diverse migliaia di commercianti e proprietari di immobili. Tutta un’economia privata – da un giorno all’altro – di lavoro e di introiti dopo la scomparsa di diecine di Tribunali minori. Ora lo Stato spenderà molti di più, ma i voti cresceranno.

Il ripristino dei Palazzi di giustizia minimi gioverebbe, prima di tutto, agli avvocati che, nei centri minori monopolizzano le difese del territorio mentre – nelle città grandi – non pescherebbero nei paesi vicini). Per loro l’abolizione dei Tribunali piccoli si rivelò un problema visto che sarebbe risultato ben difficile rifarsi una clientela nelle cittadine finìtime, dominate da avvocati che lavoravano ‘in loco’ da anni. Anche i giudici saranno contenti per queste resurrezioni. Si moltiplicheranno le poltrone di Presidente e di Procuratore capo, torneranno a lavorare in uffici più tranquilli, senza affanno e con orari più umani. Identico discorso può farsi per la moltiplicazione dei posti di dirigente, per non parlare del prestigio che si accompagna alle cariche. Per tutta questa gente, la controriforma grillo-leghista si rivelerà una pacchia. Allora il problema dove sta? Già arrivare a capire che più strutture piccole che gestiscono ‘x’ processi costano ‘y’ volte di più di una struttura unica che amministra lo stesso numero di processi, è molto complicato. Quando poi si scenda nei meandri della procedura penale, i nostri vanno in confusione. D’altra parte cosa ci si può aspettare? I gialloverdi non ricordano forse cosa sia l’incompatibilità nel mondo giudiziario. La Giustizia penale è amministrata dai Pm, dai Gip, dai Gup, dai Giudici di Tribunale. Non sanno che i Pm lavorano con i Gip; per esempio, sono i Gip che convalidano gli arresti eseguiti dalle Forze dell’ordine; è a loro che il Pm chiede l’autorizzazione ad intercettare utenze telefoniche o ad arrestare qualcuno o a sequestrare qualcosa e via così. Questo Gip non potrà fare il Gup, cioè il Giudice che decide se rinviare a giudizio un indagato, oppure no. Sicché, fatti quattro i Pm in servizio in un Tribunale minore, di Gip/Gup ne servono almeno altrettanti (e forse di più, perché ci sono le ferie e le malattie e, se al momento buono manca un Gip o un Gup, il processo deve essere rinviato fino a quando ce ne sarà uno disponibile).

La Giustizia italiana non è un fulmine; figurarsi nei Tribunali minori dove – per il dibattimento – servono almeno due Sezioni (due collegi di tre Giudici ciascuno e un paio di monocratici; e siamo a 8 giudici). Anche qui, se uno si ammala o è in ferie, si blocca tutto; e non è possibile applicare un Gip o un Gup (come si fa in un Tribunale normale) per via dell’incompatibilità: hanno già svolto il loro ruolo nel processo che deve essere trattato e quindi non possono giudicare. Insomma, un Tribunale che conti meno di 25/30 magistrati è destinato alla paralisi.

Claudio de Luca