mercoledì 5 Febbraio 2025
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La troupe napoletana Acd conquista il podio del cine-contest “50 ore”

TERMOLI. Divertimento, emozioni, impegno e passione hanno colorato la serata finale della terza edizione del concorso cinematografico ‘50 ore’, ideato e promosso dall’agenzia di comunicazione Cortò Factory Image.

Nonostante il maltempo e il repentino cambio di location, un vastissimo pubblico di curiosi, appassionati e addetti ai lavori ha affollato l’auditorium di Santa Maria degli Angeli a Difesa Grande. Solo i primi cento di loro però, come preannunciato, hanno potuto accreditarsi come giuria popolare, ricevendo timbro e scheda per votare i cinque cortometraggi finalisti.

Al voto del pubblico si è sommato quello di una giuria tecnica presieduta da Simone D’Angelo, filmmaker e fondatore di Cortò, composta da:

Salvatore Di Lalla, storico proiezionista di Casacalenda e oggi direttore dell’associazione MoliseCinema;

Andrea Ortis, attore, regista e autore sia in campo cinematografico che teatrale;

Valentina Fauzìa, giornalista ed esperta in comunicazione, responsabile dell’ufficio stampa del Comune di Termoli;

Pedro Filipe Mendes, regista e insegnante di teatro a Lisbona, giurato internazionale la cui presenza, ha sottolineato Simone D’Angelo, è importante perché il contest possa proiettarsi verso una dimensione internazionale.

Giulia De Felice di Cortò introduce la serata spiegando il meccanismo di votazione popolare e riepilogando le peculiarità del concorso: nel tempo record di 50 ore, i partecipanti hanno scritto, girato e montato un corto inserendovi i tre elementi forniti dagli organizzatori. Quest’anno si trattava, oltre all’appartenenza a un genere specifico e diverso per ogni troupe, di una bacchetta magica e della frase “L’istante è armato”.

Alla proiezione dei cinque cortometraggi si sono alternati momenti di promozione, come quello del main sponsor dell’evento Confidi rating, e naturalmente di Cortò Factory Image stessa, che ha illustrato la sua mission e i suoi lavori, su tutti quello di educazione all’immagine attraverso interventi didattici nelle scuole.

Seguono interventi di riflessione su arte e cinema da parte dei giurati: toccante in particolar modo quello di Andrea Ortis, che ha elogiato il patrimonio culturale del Molise incoraggiando a proseguire nella sua valorizzazione. “Sono felice di vedere in sala il sindaco e le istituzioni, perché la cultura non è un passatempo, è un bene primario come il pane e l’industria culturale è un panificio”. Interrogato su eventuali differenze rispetto alle passate edizioni, afferma che “ogni corto ha un suo linguaggio, che come un dialetto è proprio di chi lo ha creato, e non è giusto né sbagliato. Ciò che possiamo giudicare in un concorso è solo se e come sia stata rispettata la grammatica prestabilita”.

Lo stesso presidente Simone D’Angelo aveva già sottolineato con fervore che “In Molise si può e si deve fare cinema: il cinema è lavoro e opportunità”. Salvatore Di Lalla interviene brevemente a riassumere l’avventura di MoliseCinema, invitando a partecipare; fra i finalisti di ‘50 ore’ viene infatti assegnata anche un’apposita menzione che permette di seguire, durante i giorni del festival a Casacalenda, un workshop mirato a creare la sigla dell’edizione 2019. Il regista portoghese Mendes, infine, esprime ammirazione per chi lavora nel cinema e cerca ancora, in un mondo sopraffatto da individualismo e tecnologia, di lavorare insieme come una famiglia: “Questo lavoro passionale è importante, perché l’arte e il cinema cambiano la vita”.

Arriva la tanto attesa proclamazione dei vincitori. Al terzo posto “La fornace”, western a metà fra il classico e il contemporaneo, del Fraulein Eule group di Santa Croce di Magliano che partecipa per la terza volta. Secondo classificato il team Ikon di Casalbordino, vincitore della scorsa edizione, con l’horror trash e ironico “Non bussare a quella porta 2”. Ma a trionfare è la ACD Produzioni da Napoli, che porta a casa col suo “Citizen news” sia il primo premio che la menzione d’onore MoliseCinema. Un curatissimo corto di fantascienza che, fra giornalismo e fenomeni paranormali, omaggia il maestro Orson Welles di “Quarto potere” e il suo scherzo radiofonico “La guerra dei mondi”.

Va dato merito anche agli altri due finalisti: la troupe Jica da Parma, impossibilitata a presenziare data la distanza e la giovane età, col suo pulp cinico e onirico “Nonsense”; e infine gli applauditissimi termolesi di MateriaCinema, che con “Malìa” hanno portato al pubblico una breve e intensa storia di riscatto femminile in un noir dal gusto retrò.