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martedì 21 Ottobre 2025
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L’omaggio alla gente di mare: nuova targa per Carlo Recchi e corona per gli altri dispersi

TERMOLI. «Nel ricordo di Carlo Recchi, amato dal mare ed amante del mare». E’ questo l’incipit della targa che commemora il sommozzatore scomparso negli abissi il 2 febbraio 1985 e che dal primo anniversario, nel 1986, trova spazio sul muraglione del porto di Termoli.

In occasione della festività patronale di San Basso, patrono dei marinai e della gente di mare, com’era indelebilmente Carlo Recchi, la targa di marmo è stata ristrutturata a 32 anni di distanza dalla posa, con l’apposizione di una sua foto a colori.

Il 2 febbraio 1985, il sommozzatore Carlo Recchi scese con la sua muta e l’attrezzatura in profondità, per una ispezione a un peschereccio che era affondato in precedenza, e non riemerse più.

Una tragedia che colpì nel vivo l’allora mondo portuale, dove Carlo, generosissimo, era conosciuto da tutti. Purtroppo, nonostante le ricerche della Guardia costiera e della Marina militare il suo corpo non fu più trovato e in sua memoria è stata incastonata nel muro che costeggia il depuratore questa lapide che lo commemora.

Oltre al restyling, anche l’omaggio di una corona di fiori, che nell’intenzione di chi l’ha deposta è estesa anche alla memoria. Questa la dedica: alle famiglie che hanno i loro cari dispersi nelle profondità degli abissi è dedicata questa corona di alloro.

Nel ricordo di coloro che oggi non ci sono più.

Fathi M’ Baya

Andrea Scotto di Santolo

Gerardo Mugnano

Matteo Casolino

Carlo Recchi.