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mercoledì 30 Luglio 2025
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Allagamento al Sinarca: nuovo depuratore nel fango, trasferiti bus Atm e Gtm

TERMOLI. Della bomba d’acqua e della quasi alluvione di giovedì pomeriggio poco si è parlato visto che poi il palcoscenico è stato conquistato dal terrore e dal terremoto. Ma nella tracimazione del Sinarca per l’ennesima volta a finire in mezzo all’acqua e al fango la struttura dell’ex mattatoio, che ora verrà adibita a ospitare il nuovo depuratore la cui messa in esercizio è attesa per alleggerire quello del porto.

Non solo, ma a titolo precauzionale, anche per evitare danni ingenti già subiti in altre esondazioni, l’Atm e la Gtm hanno spostato temporaneamente il deposito in piazza Giovanni Paolo II.

A calcare la mano è il recordman delle richieste di accesso agli atti al Comune di Termoli, il cosiddetto cittadino virtuoso Ciro Stoico. «Dopo i fatti di Genova e una notte insonne, ritorniamo nuovamente a parlare dell’ex mattatoio del Sinarca. Un’area dismessa, dove è stato previsto, nella parte antistante e prospiciente la strada, il nuovo centro di raccolta, e nella parte retrostante il nuovo depuratore.

Entrambe le opere, stante al cronoprogramma dei lavori dovevano essere completate e consegnate alla comunità da notte tempo male varie problematiche che si sono susseguite negli anni non l’hanno consentito. Non ultimo, il furto, per ben due volte, dei cavi elettrici dell’impianto del nuovo depuratore, che non solo determinerà un aumento del costo ma allungherà inesorabilmente i tempi della messa in funzione. Invece per quanto concerne il nuovo centro di raccolta, dimostratasi nei fatti, una scelta scellerata intrapresa dall’Amministrazione Sbrocca, e più volte da me pubblicamente contestata, dopo l’incremento del costo dell’opera di 200 mila euro, il progetto subirà una variante tecnica e suppletiva.

Oggi entrambe le opere sono allagate, sommerse da oltre un metro di acqua. Dopo l’amarezza dei fatti accaduti e l’impotenza nei confronti degli eventi naturali non possiamo che attendere il decorso del mandato del sindaco e della sua Amministrazione e sperare che alle scelte intraprese qualcuno ponga rimedio e di quelle future si formino “barricate”, perché, delle conseguenze che susseguiranno a pagarne lo scotto saranno soprattutto le future generazioni».