TERMOLI. Non esiste regalo più bello di un libro per rendere le meritate ferie indimenticabili, regalarlo a qualcuno significa condividere una emozione, invece donarlo a se stessi significa iniziare un nuovo percorso. Tra i migliori libri che si possono leggere durante le vacanze estive, magari di fronte al “grande blu” del mare, secondo noi c’è “Il Gabbiano Jonathan Livingston” di Richard Bach.
Più che un libro potremmo definirlo un percorso mistico verso una visione più profonda della vita, non si può di certo classificarlo come un libro “leggero”, ma finalmente si è in ferie, e si può dedicare un po’ di tempo a noi stessi per sognare, fantasticare, e perché no, meditare un po’.
Il protagonista è un gabbiano che, sentendosi diverso dai suoi simili, desidera imparare l’arte del volo piuttosto che limitarsi a cercare il cibo per sopravvivere.
Ovviamente si tratta di una metafora ovvero il percorso di auto-perfezionamento del protagonista che impara a volare-vivere attraverso l’abnegazione.
Secondo noi la dedica italiana esprime al meglio il senso di questa sorta di fiaba a contenuto spirituale: “Al vero gabbiano Jonathan, che vive nel profondo di noi”.
Scritto nel 1970 è divenuto molto presto “Best seller” in vari paesi del mondo, è stato letto da diverse generazioni secondo diverse prospettive ideologiche, dal cattolicesimo al pensiero positivo, l’anarchismo cristiano e la New Age.
Insomma uno di quei libri che una volta letto non si è più gli stessi di prima, “dopo” si guarderà il cielo con occhi diversi, ecco perché, ci piacerebbe poterlo donare a tutti.
Vogliamo almeno donarvi l’incipit: «Era di primo mattino, e il sole appena sorto luccicava tremolando sulle scaglie del mare appena increspato.
A un miglio dalla costa un peschereccio arrancava verso il largo. E fu data la voce allo Stormo. E in men che non si dica tutto lo Stormo Buonappetito si adunò, si diedero a giostrare ed accanirsi per beccare qualcosa da mangiare. Cominciava così una nuova dura giornata».
E anche qualche breve citazione:
«Ciascuno di noi è, in verità, un’immagine del grande gabbiano, un’infinita idea di libertà, senza limiti.»
«Più alto vola il gabbiano, e più vede lontano.»
«Bisogna esercitarsi a vedere la bontà che c’è in ognuno.»
«Non dar retta ai tuoi occhi, e non credere a quello che vedi. Gli occhi vedono solo ciò che è limitato.Guarda col tuo intelletto, e scopri quello che conosci già, allora imparerai come si vola.»
«Poiché tu hai imparato tutto. Hai terminato un corso di istruzione, e ne incomincia un altro, per te. Adesso. Come aveva illuminato tutta quanta la sua vita, il lume dell’intelletto lo soccorse in quel momento, e lui capì.
Avevano ragione quegli uccelli. Lui poteva volare, sì, più in alto. Ed era l’ora, sì di andare a casa. Abbracciò con un ultimo sguardo il suo cielo, i magnifici campi del cielo, dove aveva imparato molte cose.
«Sono pronto» disse alfine.»
E il gabbiano Jonathan Livingston fece prua verso l’alto, scortato da quei due splendidi uccelli, e scomparvero insieme nella notte.”
(da: “Il Gabbiano Jonathan Livingston” di Richard Bach – Rizzoli – traduzione di Pier Francesco Paolini)
Ok. non vi va neanche di leggere? Mettetevi le cuffie e cliccate il link qui sotto (Anche da Smartphone):
Avete visto che alla fine un dono ve l’abbiamo fatto.