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mercoledì 18 Giugno 2025
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​L’industria dei casinò: quali prospettive per il Sud Italia?

TERMOLI. Nonostante l’Italia non possa certo essere considerata il Paese simbolo del gioco d’azzardo, sarebbe sbagliato non considerare la crescita e la diffusione dei giochi da casinò degli ultimi anni, dovuta in larga parte alla rapida espansione delle piattaforme di gioco online, che hanno contribuito a rendere i giocatori italiani più consapevoli dell’offerta di gioco disponibile nei casinò fisici. Se gli Stati Uniti rappresentano l’emblema del gioco d’azzardo, con Las Vegas come città simbolo, l’Europa, Italia compresa, non ha certo avuto un ruolo inferiore nella storia del gambling. Venezia ne è un chiaro esempio: come riportato sul portale di informazione Histouring, infatti, la Serenissima sarebbe la città con la casa da gioco più antica al mondo, fondata nel 1638 e attiva ancora oggi. Ma al di là del noto casinò di Venezia, dove si trovano le principali case da gioco italiane?

Casinò italiani: cosa ne sarà del sud Italia?

In Italia esistono pochi casinò regolamentati e, a discapito dei giocatori del Sud e delle isole, si trovano tutti al Nord. Oltre al casinò di Venezia, si possono trovare il casinò di Sanremo, in Liguria, e il casinò di Saint Vincent in Valle D’Aosta, inaugurato nel 1947. Tutte le sale da gioco, situate in zone di confine del Paese per evitare la fuga all’estero degli appassionati, operano in deroga all’articolo 718 del codice penale italiano, che vieta a chiunque di tenere o favorire il gioco d’azzardo, se non diversamente stabilito dalla legge. Se i giocatori del Nord sono favoriti dalla vicinanza dei casinò fisici, non si può dire lo stesso per gli appassionati di gioco d’azzardo del Sud Italia, costretti a percorrere chilometri (o a prendere addirittura un aereo) per raggiungere una sala da gioco. La mancanza di casinò al Sud non rappresenta di certo un segno di disinteresse nei confronti del gioco da parte dei locali, bensì una conseguenza delle valutazioni da parte dei legislatori, convinti che il meridione sia troppo lontano dai confini italiani per generare un’attrazione talmente forte da spingere a viaggi di fuga all’estero. Nonostante le voci dell’apertura di un casinò vicino Termoli, è probabile che ancora una volta il Molise resti lontano dal mercato del gioco d’azzardo, seppur le regioni del Sud stiano cominciando a farsi sentire, convinte dei reali benefici che i casinò possano portare alle casse dello Stato.

Quali possibili vantaggi per l’economia italiana?

Come messo in evidenzia dal contributo dei docenti universitari Fabio La Rosa e Antonio Sorci nel volume “Il gioco d’azzardo in Italia”, il mercato dei casinò avrebbe subito un rallentamento proprio a causa della scarsa diffusione di sale da gioco regolamentate in Italia, che avrebbe virato l’attenzione dei giocatori verso i singoli punti di gioco con slot machine e verso le piattaforme di gioco online. Quest’ultime, in particolare, avrebbero contribuito ad accorciare le distanze tra i giocatori e le sale da gioco, portando i classici da casinò nelle case di tutti. Oltre ai giochi più noti come il blackjack e la roulette, piattaforme di gioco come Betway Casinò avrebbero poi contribuito anche alla diffusione di giochi più ricercati, come il poker pai gow o le recenti uscite di Microgaming, compagnia impegnata nel mercato delle slot, contribuendo a fornire una visione ancor più completa del settore gambling. Ridare vita all’industria dei casinò fisici in Italia, e soprattutto al Sud, potrebbe concorrere non solo ad evitare che i giocatori meridionali prendano un biglietto aereo per mete come la Croazia o la Slovenia, destinazioni a poche ore di distanza, ma anche a potenziare un’industria teoricamente produttiva, con cui tutti, chi più chi meno, intrattengono ormai un rapporto di familiarità. Le discussioni sulla tematica non sono di certo recenti e hanno interessato anche le isole, in particolare la Sicilia, dapprima con la discussione sulla possibile apertura di un casinò a Taormina, città dalle forti potenzialità turistiche, e successivamente con la recente ripresa della discussione sulla fine dei lavori del Ponte sullo Stretto di Messina. I casinò fisici, se potessero diffondersi anche al Sud Italia, non potrebbero far altro che contribuire al riempimento delle casse dello Stato e alla disponibilità di nuovi posti di lavoro, coinvolgendo i giocatori italiani quanto i turisti in vacanza in una località di mare o in un antico borgo come Termoli.

Una possibile soluzione potrebbe tardare ad arrivare: l’Italia, difatti, sembra essere ancora lontana da una ferma presa di posizione al riguardo, viste le tempistiche dell’intero processo decisionale. Forse, come spesso viene messo in evidenza anche dagli esperti del settore, la soluzione potrebbe trovarsi tanto nella fiducia nell’industria del gioco d’azzardo quanto nella consapevolezza della necessità di proporre continue innovazioni nell’ambito, in modo da ridare ai casinò fisici lo splendore da cui sono sempre stati contraddistinti, e che continua ad essere la loro peculiarità in Europa e nel resto nel mondo.