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sabato 2 Agosto 2025
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Tra cielo e terra, la vera storia dell’aeroporto del Molise

CAMPOBASSO. Chissà se il Molise, oltre all’agognata autostrada o strada a scorrimento veloce, a una linea ferroviaria degna di questo nome, potrà annoverare tra le proprie infrastrutture anche una avio-superficie. Non un aeroporto, poiché parliamo di due cose distinte.

Nell’agosto scorso, il nostro battitore libero Claudio de Luca ha realizzato e pubblicato un pezzo che parlava proprio dell’iniziativa che per anni ha tenuto banco, come ipotesi progettuale.

Ma da sapere c’è molto di più e a dircelo è il capitano Emilio Carosella, comandante di flotta dell’Alitalia, insomma chi concretamente fa viaggiare la gente in aereo.

«In primis Vi ringrazio per l’interesse mostrato e, come affermo sempre per il bene della nostra regione, si spera siano sempre presenti iniziative tali da apportare benefici alla collettività con il miglioramento delle vie di comunicazioni interne e non solo.

In merito all’oggetto mi sia consentito far presente che il precedente progetto che era entrato nella fase definitiva sotto la denominazione di Avioproject nulla aveva in comune con quello proposto dalla Regione Molise in precedenza e nulla ha con quello attuale.

Detto ciò per diversi motivi nel 2016 il progetto Avioproject è tramontato.

Tengo cortesemente a precisare che la pista operativa non era di 10 chilometri, ma era stata stimata una lunghezza di 2 Km con possibilità di estenderla a 2.4 km.

All’epoca, l’Enac, Ente Nazionale Aviazione Civile, non aveva bocciato il progetto ma al contrario. Mai si sono presentati elementi tali da portare alla bocciatura.

L’allora Ministro per le Infrastrutture del Governo Monti, Corrado Passera, riorganizzò lo stato operativo degli aeroporti nazionali di grande, media e piccola capacità e per il Molise si arrivò alla conclusione che il progetto era da considerarsi come Aviosuperficie con caratteristica di piccolo aeroporto.

I trasporti odierni locali di viabilità e ferroviari è vero non sono all’altezza di altri ma è anche vero che nulla porta a non considerare un trasporto aereo sia come business, pubblico, sanitario e di Protezione civile.

A mio avviso, e resto convinto di questo, l’assessorato regionale competente, con Vincenzo Niro, si sta ampiamente adoperando per apportare i dovuti aggiornamenti come l’elettrificazione. Quindi come spesso in Molise si evidenzia ormai da anni, la frase progredire diventa vedremo…

Dai tempi di Avioproject non si è mai proposto un progetto oneroso o una gestione onerosa.

Era stato possibile giungere al Cipe con un budget di circa 12 milioni di euro e una potenziale gestione di piccolo aeroporto in classe C1.

Non ci sono liti tra i Comuni, ma ben altro; vi è collaborazione. La morfologia del Molise di certo non offre molti spazi ad hoc per un’attività di questo genere, ciononostante oggi con l’attuale progetto l’area compresa tra San Giuliano del Sannio e Cercepiccola concede di ottenere un sito adeguato anche con possibilità di ulteriore sviluppo.

La Regione Molise non si ritrova con due o tre progetti ma solo uno, quello in protocollo del 22 febbraio 2018.

Il resto ormai è storia.

Quindi, la domanda sorge spontanea: il Molise desidera crescere e non restare un nome quasi sconosciuto o tentiamo di mostrare le nostre capacità di miglioramento. Ora dato che sulla viabilità siamo messi molto male, però pensare di fare altro non è follia. Se si continuerà cosi, francamente resta difficile promuovere altro.

Si parla tanto e si realizza poco. Fondi Ue a sostegno spesi in minima parte. Ho quasi la sensazione di leggere di senso di rassegnazione, cioè in Molise potrebbe avere risonanza l’adagio dantesco ‘Lasciate ogni speranza, o voi che qui entrate’».