SAN MARTINO IN PENSILIS. Ore decisive per le sorti delle Carresi 2019.
Lo annuncia la pagina Facebook dell’associazione Unione Carresi. «Domani la riunione in Prefettura sulle Carresi. Un passo delicato ma non decisivo. Le decisioni, quelle che contano, potranno essere assunte solo da un tavolo di confronto al quale siano presenti i Sindaci, la Regione (Presidente e Assessore competente), i rappresentanti delle Associazioni carristiche, i rappresentanti del Ministero del Beni Ambientali e Culturali, la Soprintendenza, i parroci delle comunità insieme al Vescovo, i tecnici incaricati dai Comuni (progettisti e legali), veterinari ed esperti di benessere animale (come il dott. D’Alterio), l’Unione Carresi come associazione rappresentativa dei cittadini residenti nei comuni delle Carresi. Tra i Sindaci, sottolineo l’importanza della presenza anche del primo cittadino di Chieuti, che potrà offrire il contributo di una esperienza totalmente assimilabile a quella molisana e parte integrante nel futuro progetto di costruzione del Parco delle Carresi.
Questo, e solo questo, è un consesso nel corso del quale potrà essere sviluppata una discussione seria, competente, articolata, informata, completa; solo questo è un consesso che potrà analizzare sotto ogni aspetto i temi e le questioni legati alle Carresi, fuori da ogni suggestione e distante da false notizie (ve la ricordate la storia delle Carresi come corse legate alle scommesse, oppure quella dei 40mila euro necessari ad acquistare un bue? Io non me le sono scordate).
Ogni altra discussione rappresenta solo una inutile perdita di tempo. Le Carresi, vorrei ricordarlo soprattutto al signor Prefetto, sono come le stagioni dell’anno: quando arrivano, arrivano. Non attendono i tempi e le liturgie della burocrazia. Del resto, le comunità, tutte, rappresentate dai Sindaci, e la Regione Molise, sul tema Carresi si sono attivate con larghissimo anticipo. La scena dei blindati sulla strada di San Leo (un oltraggio che non permetteremo possa ripetersi mai più) è del 30 aprile 2018. C’è gente che dal primo maggio successivo ha iniziato a lavorare ad una soluzione basata sul rispetto delle regole, della specificità delle manifestazioni, delle norme sulla sicurezza e quelle sul quelle sul benessere animale, sulla ricerca delle risorse necessarie ad affrontare spese ingenti. Noi siamo pronti, tutti: comunità civile ed ecclesiastica, sindaci, regione, carri, associazioni, tecnici, esperti. Adesso tocca a chi rappresenta il Governo sul territorio, ovvero alla Prefettura, capire che il tempo del confronto è arrivato e che il confronto va fatto con le Comunità (complessivamente intese) e non, sia detto absit iniuria verbis, solo con i gendarmi.
Confido, lo rimarco, nei buoni uffici che saprà mettere in campo il Presidente della Regione, Donato Toma, al quale in questi giorni ho più volte ribadito le questioni in campo. Chiediamo a lui di farsi, domani, portavoce unico delle Carresi e di chiedere la immediata convocazione del tavolo generale di confronto. Da parte delle Comunità c’è disponibilità al dialogo e alla discussione, anche serrata se necessaria. Su una cosa, una sola, tuttavia, il popolo delle Carresi non arretrerà di un millimetro: su imposizioni e valutazioni delle Autorità che, escludendo il concetto di flessibilità (imposto dalla legge), di fatto portino alla cancellazione delle nostre tradizioni. La nostra Storia la difenderemo sino in fondo, con onestà e intelligenza e, soprattutto, senza paura.
Ci aggiorniamo domani, all’esito della riunione.
Viva le Carresi», il monito del presidente Pasquale Di Bello.