martedì 11 Febbraio 2025
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Mafalda, nuovi alloggi popolari: la gestione in house

MAFALDA. L’edilizia residenziale popolare: la delicata questione della manutenzione degli alloggi ed i Comuni che sostengono le famiglie.

La realizzazione di alloggi attraverso programmi di edilizia pubblica e agevolata è nata al fine di perseguire un interesse pubblico e per legge sono assegnati solo agli aventi diritto, individuati secondo i criteri prefissati dalla P.A. e da questa verificati attraverso idonee procedure.

Nello specifico l’edilizia popolare è sorta con la legge Luzzatti nel 1903. Vennero creati in tale occasione degli enti che provvedessero ad attribuire un’abitazione a soggetti in stato di necessità economiche.

Una volta assegnato l’alloggio alle famiglie beneficiarie, il potere dell’ente proprietario di determinare la misura del canone, dovuto sulla base di specifici parametri indicati dalla legge regionale, viene esplicato con atti unilaterali di accertamento.

Infatti, tali atti hanno effetti immediati in ordine all’obbligazione del canone e sono assistiti da una presunzione di conformità alla normativa statale o regionale in materia.

L’Azienda territoriale per l’edilizia residenziale è l’ente regionale che provvede alla manutenzione ed alla gestione dell’edilizia popolare. L’ambito operativo dell’Ater è pubblicistico al momento dell’assegnazione ed assume successivamente un’impostazione privatistica: nella riscossione del canone e nella manutenzione.

Oltre l’Atee, esistono altri enti regionali costituiti per la gestione degli alloggi di edilizia popolare quale l’Istituto Autonomo per le case popolari della Provincia di Campobasso nato nel 1937, l’ente svolge una funzione organizzativa, patrimoniale ed amministrativa.

Una questione rilevante e recente è costituita dal prezzo crescente del canone da pagare, un elemento documento da continue convalide di sfratto che vengono effettuate nei confronti dei residenti morosi.

La nascita di tali alloggi è nata quale forma di sostenimento e non di guadagno: il canone deve coprire le mere spese di manutenzione.

Inoltre, negli ampi centri urbani, per l’assegnazione di tali alloggi, intervengono forme di criminalità organizzata: basta leggere un quotidiano per riscontrarlo. Pertanto, una forma di ausilio necessaria per stabilire un’equità economica viene trasformata in oggetto di guadagno.

In ogni situazione negativa esistono scie di luce che fanno pensare ad un’Italia pulita e non corrotta. Un paese molisano, il Comune di Mafalda, al fine di supportare la comunità, ha creato degli alloggi popolare e provvede con i proprie mezzi alla gestione ed alla manutenzione.

Il Comune ha realizzato, in seguito all’ottenimento di un finanziamento, degli alloggi popolari. Nello specifico, il finanziamento era stato conferito a diversi comuni della Regione Molise.

Il Comune di Mafalda, con le proprie risorse, è stato l’unico che ha battuto i tempi ed ha creato cinque appartamenti, che oltre a possedere decoro estetico, sono forniti di ogni servizio.

Gli alloggi sono stati attribuiti alle famiglie selezionate in ordine a criteri di legge.

Il Comune ha deciso, una volta assegnati gli alloggi, di gestire con le proprie capacità organizzative la gestione delle abitazioni; infatti, il fine è quello di creare un equità: i canoni sono al di sotto della soglia di tutti i Comuni di Abruzzo e Molise e la manutenzione viene svolta con regolarità.

Pertanto, ai residenti degli alloggi viene richiesto un canone di modico valore.

Il Comune, razionalizzando con efficienza le risorse, riesce a fornire un’importante servizio alla Comunità e persegue il vero fine dell’edilizia residenziale popolare: la sua opera dovrebbe essere presa da parametro per l’attività di altri Comuni.