GUGLIONESI. Sabato 2 febbraio si è tenuta a Guglionesi un incontro, promosso dall’Aps – Arci F. Iovine, nel quale, partendo dal caso della Sea Watch, sono stati affrontati ed approfonditi alcuni temi legati all’immigrazione, alle iniziative politiche e legislative attivate dal Governo e alle iniziative intraprese da un ampio fronte di associazioni, di organizzazioni sociali e politiche di diverso orientamento, da parte della società civile e della Chiesa.
Se da un lato il Governo nazionale esprime quotidianamente una posizione di totale e aggressiva chiusura che alimenta oggettivamente azioni ed atteggiamenti discriminatori, dall’altro assistiamo a quotidiani esempi di solidarietà da parte di tanti cittadini e da intere comunità. Le storie di Melissa (Crotone) testimoniate nell’incontro, e di Castelnuovo di Porto sono a riguardo illuminanti.
Se da un lato il Governo sottolinea quotidianamente come la spesa destinata ai migranti siano “sostanzialmente” soldi tolti agli italiani, dall’altro si omette di evidenziare che il sistema di accoglienza ai migranti fu avviato nel 2002 dall’allora Ministro Maroni (legge 189/2002) e che per più del 90%, questa spesa, si rivolge ad una “rete di imprese” (e di servizio) italiane che impegnano circa 200 mila addetti, in maggioranza giovani.
L’incontro è stato aperto dal toccante intervento (fatto anche di aneddoti personali) di Padre Lino, il quale ha sottolineato l’importanza dell’accoglienza, della solidarietà, del riconoscimento del valore della vita come antidoto al crescente “egoismo” che affiora nella nostra società.
Negli interventi seguenti (Norberto Lombardi e Giulia Ferri) sono state sottolineate, con preoccupazione, le gravi incongruenze contenute nel Decreto sicurezza – art.13 in particolare – varato recentemente dal Governo.
Un Decreto che smantella, di fatto, il sistema di accoglienza Sprar, che ha dimostrato di saper funzionare, che riduce i fondi destinati a favorire l’integrazione degli stessi migranti e che penalizza i tanti operatori che professionalità operano nel settore.
Con la negazione dell’iscrizione anagrafica ai richiedenti asilo (sollevato nei giorni scorsi dall’Anci), insieme a quella dell’accesso al sistema Sprar per i titolari di Protezione Umanitaria, si escludono tanti migranti dai più basilari servizi sociali.
Ciò determinerà, a dispetto del titolo del Decreto “sicurezza”, un aumento del disagio sociale e della “clandestinità” senza alternativa.
Una polita sbagliata in quanto dimentica che l’integrazione dei migranti costituisce una ricchezza per il nostro Paese. I migranti infatti assicurano, dati alla mano, “nuova linfa” a un Paese che invecchia e contribuiscono, sempre dati alla mano, a pagare le pensione del nostro Paese.
Per questo motivo è importante, come sottolineato nel dibattito, sensibilizzare, fare “rete”, promuovere iniziative per spiegare, pacatamente, il danno economico, sociale e culturale di questa politica di chiusura.
A tale scopo l’Aps – Arci F. Iovine invierà una lettera al Comune di Guglionesi affinché si faccia promotore di una iniziativa di sensibilizzazione sul tema.