mercoledì 5 Febbraio 2025
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Ma i sindaci sono legittimati a multare?

LARINO. Il Comune di Salcito ha deliberato, da tempo, gli obblighi da osservare per la raccolta differenziata dei rifiuti urbani porta a porta: i contenitori dei rifiuti devono essere custoditi all’interno delle abitazioni ed esposti di fronte all’accesso della propria casa e/o sede di produzione dei rifiuti stessi, solo nei giorni indicati dall’eco-calendario, dalle ore 21.00 del giorno precedente alle ore 7.00 del giorno di raccolta”. In caso di inadempienza, “si applica la sanzione amministrativa pecuniaria (dlgs n. 267/2000). L’autorità competente a ricevere gli scritti difensivi e ad applicare i relativi provvedimenti è individuata nel Sindaco. I proventi verranno introitati dal Comune” (ord. n. 9/2028).

Salcito è Salcito. Ma la cosa curiosa è che, a Biella, comunità ben più ragguardevole demograficamente, si è aperta la medesima polemica, dal momento che il Sindaco, tramutatosi in agente verbalizzante e poi in Giudice dei fatti, ha fatto arrivare (in questo caso agli automobilisti) una ‘multa’. A questo punto al colto ed all’inclita interessa sapere se il Capo di un’Amministrazione locale ha per davvero il potere di sanzionare. Ebbene la risposta è sì, ma solo in pochi casi. Forse il Sindaco di Biella lo ignora, visto che – all’agenzia Ansa – ha dichiarato di avere questo potere perché è un «pubblico ufficiale nell’esercizio delle sue funzioni».

Ma la legge non dice proprio così. Per esempio l’art.12 Cds riconosce i poteri di «prevenzione e di accertamento delle violazioni» agli appartenenti agli organi di polizia (e ad alcuni dipendenti di ministeri e gestori di strade e ferrovie, ma solo se abbiano superato un esame di qualificazione e, spesso, solo in determinati contesti). In più, il c. 2, estende questi poteri ai «rimanenti ufficiali e agenti di p.g.». Se ne evince che un Sindaco può accertare e sanzionare solo se abbia tale qualifica. E questo può accadere solo nei Comuni piccoli. Infatti, l’art. 57 Cpp stabilisce che il Capo dell’Esecutivo è ufficiale di p.g. solo laddove non operi una sede della PdS, dei Cc. o della GdF.. Ma Biella certamente è sede di organi statali, per cui il Sindaco non è ufficiale di p.g. Resta allora un’altra possibilità: la legge n. 689/1981 il cui art. 13 consente agli organi che hanno il potere di accertare questi illeciti di «assumere informazioni e di procedere ad ispezioni di cose e di luoghi diversi dalla privata dimora, a rilievi segnaletici, descrittivi e fotografici e ad ogni altra operazione tecnica». Ciò vuol dire che i Vigili potrebbero aprire una vera e propria indagine sull’infrazione segnalata da qualcuno, per verificare la fondatezza della segnalazione. Cosa che si fa puntualmente nei casi in cui ci sia stato un incidente. La verifica diventa meno difficile del solito se il segnalante è un p.u. come il Sindaco e se esiste una documentazione fotografica affidabile come una fotocamera che segni in modo non alterabile il momento in cui la foto è stata scattata.

Ma non è pensabile che una modalità di accertamento di questo tipo diventi sistematica: le regole del Codice della strada, in quanto speciali rispetto alla legge ‘689’, prevalgono. Si può fare un’eccezione in casi gravi, ma si può discutere sul fatto che una sosta vietata lo sia. Inoltre, il Codice (art. 200) prescrive che l’infrazione debba essere contestata immediatamente al trasgressore, salvo alcuni casi elencati in modo tassativo (art. 201). Tra essi c’è l’assenza del trasgressore, che giustifica l’omessa contestazione immediata nel caso di sosta vietata. Ma occorre dimostrare che il conducente si trovava davvero lontano dal veicolo e questo si può fare in modo convincente solo se sia presente un vigile in divisa: alla sua vista, il guidatore apparentemente assente potrebbe improvvisamente materializzarsi per spostare subito il mezzo. Che poi è lo scopo fondamentale dell’attività di polizia.

Chiaro, allora, che il Sindaco può tramutarsi in sceriffo, ma ‘cum juicio’, tanto più se il primo cittadino – come nel citato Comune. è il primo a tenere esposto – fuori orario – i contenitori della differenziata all’aperto.

Claudio de Luca