TERMOLI. Della presenza di alghe potenzialmente tossiche nell’invaso del Liscione abbiamo notiziato giovedì scorso. Mercoledì ci saranno nuovi controlli ai potabilizzatori, per verificare che tutto sia a posto a valle del ciclo idrico. Intanto, il dottor Giancarlo Totaro ha inviato per il tramite della stampa locale un invito al neo sindaco Francesco Roberti.
«Al fine della tutela della salute pubblica sarebbe opportuna una verifica della concentrazione di trialometani contenuti nell’acqua potabile di Termoli a causa degli eventi biodinamici attualmente in accadimento al lago di Guardialfiera.
In questi giorni è in atto la “consueta” esplosione di vita nel lago di Guardialfiera le cui acque hanno assunto un colore cianotico dovuto presumibilmente alla proliferazione di alghe da quanto è dato sapere.
Con il caldo, come è già successo molte volte in passato, il Lago di Guardialfiera è soggetto adun eccesso di sostanza organica proveniente dalla proliferazione dibatteri, alghe e microorganismi vari.
Questi microorganismi tendono a consumare le risorse di ossigeno presenti nell’acqua, che in estate si cerca di risparmiare diminuendone il ricambio,recando un problema di respirazione a tutti gli organismi superiori ,come i pesci, che ove non infetti dai microrganismi muoiono per asfissia.
La colonizzazione dell’acqua da parte dei microrganismi e la moria degli organismi superiori determina l’aumento eccessivo del materiale organico presente nell’acqua (prevalentemente carbonio, idrogeno e azoto quest’ultimo presente anche nei detersivi e nei fertilizzanti) .
Essendo l’acqua della diga del Liscione usata per alimentare le condotte idriche del basso Molise si apre il problema di rendere potabili le acque da inviare alle cittadine basso molisane che in questo caso devono fare i conti con un eccesso di sostanze contenenti carbonio che a contatto con il cloro derivato dall’ipoclorito usato per la potabilizzazione danno luogo alla formazione di trialometani (il cloro prende il posto di tre atomi di idrogeno del metano CH4 )che sono sostanze fortemente sospettate di essere cancerogene la cui concentrazione è prevista in un limite preciso determinato dalla legge.
Certamente in questi casi vanno effettuati tutti i controlli direttamente a valle nella zona di erogazione a campione per verificare la concentrazione dei trialometani a Termoli e negli altri paesi serviti dall’acquedotto e sarebbe cosa gradita ed opportuna che i dati di tali rilevazione siano resi pubblici dall’Arpa Molise.
Si invita il nuovo sindaco di Termoli ad attivarsi per acquisire i valori derivati dai controlli dell’Arpa e renderli pubblici al fine di tutelare la salute dei cittadini termolesi, specie in questo periodo estivo dove aumenta a dismisura l’utilizzo di acqua».