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giovedì 13 Marzo 2025
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Molise protagonista a Trieste con la petizione “Come parla Presidente”

TRIESTE. Virtuale è reale, è questo il tema centrale della due giorni di Parole O_Stili che si è svolta a Trieste dal 31 maggio al 1 giugno.

100 esperti di comunicazione, 10 tavoli tecnici, 15 panel tematici, 80mila studenti coinvolti.

Questi i numeri dell’evento che ha visto la partecipazione di esperti provenienti da tutta Italia per riflettere sui linguaggi ostili online e sulle azioni che la collettività può compiere per aiutare lo sviluppo delle coscienze digitali di ogni persona.

Le novità dell’edizione 2019 sono state ‘Parole a scuola young’ e gli ‘Stati Generali su cittadinanza e digitale’. Parole a scuola Young ha coinvolto 80mila studenti in tutta Italia; gli ambassador di Parole O_Stili (persone scelte dall’organizzazione sulla base delle loro competenze) hanno tenuto lezioni frontali con studenti dai 6 ai 18 anni sui temi del bullismo, cyberbullismo, i diversi linguaggi da usare online e offline, le diverse possibilità e pericoli che si trovano in rete.

Il pomeriggio del 31 maggio si sono invece tenuti i tavoli tecnici degli ‘Stati Generali su cittadinanza e digitale’.

Ai tavoli tecnici, ed in particolare a quello dedicato all’Hate speech, la conversazione d’odio, si è analizzato anche il linguaggio utilizzato dalle Istituzioni e dai politici.

Valentina Fauzia, giornalista e content manager, è stata invitata a relazionare sulla petizione online ‘Come parla presidente’ nata con la finalità di chiedere l’adozione del Manifesto della Comunicazione non Ostile ai sindaci, agli amministratori e al Consiglio della Regione Molise.

Il tavolo tecnico è stato condotto dal prof. di Scienze della Comunicazione all’Università di Urbino Giovanni Boccia Artieri e vi hanno preso parte: Fausto Colombo, Ordinario di Teoria e tecniche dei media presso l’Università Cattolica, Matilde Maresca, Docente presso il Liceo Scientifico Augusto Righi di Bologna, Antonio Pavolini, Business Analyst, Digital Media, Stefania Crema, Avvocato, Docente presso l’Università Cattolica, Andrea Benedetti, Data Strategist, Data Architect at Microsoft, Valentina Fauzia, Giornalista, copywriter, content manager, Giovanni Ziccardi, Ordinario di Informatica Giuridica presso l’Università di Milano, Damien Lanfrey, Co-Founder at Wonderful education/Future Education, si è passati ad individuare le possibili ‘soluzioni’, Vivivana Spadoni, press officer dell’agenzia Homina e Massimo Mantellini, esperto di diritto all’accesso, della tutela della privacy e della politica delle reti.

Dopo aver analizzato i vari ambiti in cui si genera l’hate speech, le cause che vi sono alla base, i profili dei vari ‘portatori d’odio’ nelle diverse conversazioni e nei diversi contesti comunicativi, il tavolo ha analizzato i danni a breve e lungo termine causati dall’hate speech; tra questi i danni reputazionali, la limitazione della conversazione (dalla quale si auto escludono le persone che non condividono quel tipo di linguaggio con il risultato che nel contestano resta la sola voce dell’hater), la riduzione della diversità dei contenuti e delle voci, l’autodistruzione della società intesa come pluralità e forma democratica. Dopo aver analizzato i vari ambiti in cui si genera l’hate speech, le cause che vi sono alla base, i profili dei vari ‘portatori d’odio’ nelle diverse conversazioni e nei diversi contesti comunicativi, il tavolo ha analizzato i danni a breve e lungo termine causati dall’hate speech; tra questi i danni reputazionali, la limitazione della conversazione (dalla quale si auto escludono le persone che non condividono quel tipo di linguaggio con il risultato che nel contestano resta la sola voce dell’hater), la riduzione della diversità dei contenuti e delle voci, l’autodistruzione della società intesa come pluralità e forma democratica.

Nella seconda fase dei lavori gli esperti del tavolo tecnico hanno tracciato le possibili soluzioni all’hate speech,

Tra le prime soluzioni tracciate vi è la necessità di accrescere la consapevolezza dei destinatari dell’odio online e offline e, più in generale, di tutti gli utenti della rete, degli strumenti volti al contrasto. Si è delineata quindi la necessità di richiedere corsi di educazione digitale in tutte le scuole e di strumenti didattici mirati ad aumentare la conoscenza del valore della diversità, si è sottolineata l’importanza di una capillare formazione dei docenti alle competenze digitali.

Si è discusso del problema dell’odio online anche come di un problema sociale e culturale e in questo ambito si è sottolineata la necessità di strumenti che possano dare voce ad iniziative che risveglino le coscienze; in quest’ottica è stata portata ad esempio la petizione ‘Come parla presidente’ come possibilità concreta di incidere positivamente su un tessuto sociale.

Altra possibile soluzione individuata dal tavolo tecnico è stata quella di cercare di svilire da un lato il potenziale economico dei media che monetizzano grazie all’odio e dall’altro il bisogno di premiare invece editori e media che fanno un buon uso della rete e più in generale una buona informazione nel rispetto delle regole deontologiche.

Si è discusso del bisogno, sempre più impellente, di trovare nuove forme di finanziamento pubblico all’informazione per evitare i danni della comunicazione vincolata alle logiche di imprenditori privati e si è sottolineata la necessità di chiedere ai proprietari delle grandi piattaforme digitali di fare investimenti, anche in Europa, sulla media regulation ovvero tutte quelle azioni volte a garantire la tutela dei diritti degli utenti (ad esempio quando un utente Facebook segnala un contenuto lesivo della sua immagine, attualmente Facebook in Italia impiega settimane se non mesi a rimuovere il contenuto mentre negli altri Paesi questo avviene più velocemente con conseguente minor danno per la reputazione dell’utente).

Il 1 giugno a Trieste è stato invece il giorno dei panel, aperti al pubblico. Tanti gli esperti e i testimonial provenienti dal mondo del giornalismo, della comunicazione, testimoniale del web, dello sport e del mondo dello spettacolo. I temi dei panel sono stati vari e di grande attualità quali crisis management, fake news, revenge porn, cyberbullismo, digital trasformation, politica, sport, infanzia, scienza, social media, etc…Tra gli ospiti Anna Maria Testa, Sabrina Cosentino, Paolo Crepet, Selvaggia Lucarelli, Andrea Sesta, Cristina Bowerman, Rodolfo Baggio, Daniele Chieffi, Laura Cannone, Carlotta Cubeddu, Lia Capizzi, Fabio Pagliara, Anna Devivi, Silvia Salis, David Puente, Leonardo Piastrella aka Ermes Maiolica e molti altri.