CONFITEOR. C’è stato un ‘pezzo’, a mia firma, su “Termolionline”, dedicato al mondo del motociclismo locale, che – però – non è stato accolto come speravo. Evidentemente chi lo ha letto deve aver intravisto tra le righe qualcosa che – almeno per me – non c’era. Perciò, se c’era, di sicuro era non voluta. Cosicché, al fine di rideterminare le posizioni, desidero almeno precisare che non ho mai inforcato una moto in vita mia. Di conseguenza non ho avuto modo di sentire “la brezza in faccia”, come scrive un ‘centauro’, che mi è amico da vecchia data.
Un altro (Micael ‘o Conner) mi ha ‘chattato’ per spiegare:”Oggi è pieno di possessori di moto, ma della parola ‘motociclista’ pochi soggetti possono permettersi di riempirsi la bocca”. Poi ha continua per ragguagliarmi:”Un dato positivo è che sono nati nuovi indotti economici, attività ‘satelliti’ delle fabbriche, centinaia di aziende che costruiscono accessori di ogni genere mentre, fino a 15/20 anni, dovevi costruirti i veicoli in garage da solo (da qui il nome “custom” da customizzare). In breve, è ciò che faccio da 30 anni e di motociclette ne ho 3, tutte non alla moda, ma con un passato agonistico glorioso”.
Naturalmente i toni degli interlocutori non sono stati sempre sereni e didattici, ragion per cui mi preme precisare che – dei centauri – penso tutto il bene possibile. Ho tanti amici fra di loro, e ciascuno fa bene a regolare il suo tempo libero come meglio crede. Quel che mi turba, in questa vicenda, può essere solo – mi si permetta – l’avere voluto giudicare, anche con espressioni un po’ lontane dal protocollo, quando sarebbe stato ben più facile (e più istruttivo, almeno per me) replicare con un “non sono d’accordo con te per questo e per quest’altro motivo“.
Non a caso, il mio testo cominciava con i versi di un poeta calabrese, Cesare Monitio:”Quando l’occhio rimira, il cuor paventa, / quando paventa il cuor, peggio succede, / quando succede, a depredar s’avventa, / quando depreda, ogni credenza eccede”. Il poeta alludeva al Vesuvio, e la reazione che ne è seguita è stata effettivamente vulcanica. Ma forse i miei cortesi lettori non hanno fatto caso che – in luogo di provocare esplosioni, chi scrive voleva parlare di qualcosa di più familiare, naturalmente solo per scherzare (come si fa tra vecchi amici).
Claudio de Luca