ROMA. In occasione della discussione in aula del Decreto Crescita, la portavoce alla Camera dei Deputati, Rosa Alba Testamento ha presentato un ordine del giorno riguardante la questione, sempre più scottante, degli ex lavoratori Ittierre della provincia di Isernia.
«Il mio ordine del giorno – spiega Testamento – chiede al Governo di prestare attenzione alla situazione che da alcune settimane stanno vivendo lavoratrici e lavoratori dell’ex stabilimento Ittierre di Isernia.
Nello specifico il Governo ha assunto l’impegno di valutare l’opportunità di prevedere l’anticipo dal 22 novembre 2017 al 31 dicembre 2016 della forbice temporale fissata dall’articolo 25 –ter della legge 17 dicembre 2018, n. 136 sul riconoscimento della mobilità in deroga. L’obiettivo è quello di garantire la sua erogazione anche ai lavoratori e alle lavoratrici che hanno cessato il trattamento di mobilità prima del 22 novembre 2017.
Alcuni gruppi di dipendenti dell’ex Ittierre, infatti, hanno cessato il precedente trattamento a gennaio, marzo e maggio 2017 e, pertanto, questo ordine del giorno chiede che il Governo, il cui impegno è già tangibile nelle aree di crisi complessa del Paese, si adoperi per estendere la previsione di risorse anche per questi ultimi.
I 7.077.499 euro assegnati alla Regione Molise dal recente decreto interministeriale garantiscono, invece, la mobilità a coloro che rientrano nel range temporale dal 22 novembre 2017 al 31 dicembre 2018. Le risorse dunque il Governo le ha messe a disposizione.
Ora spetta alla Regione Molise, al Presidente Toma e all’Assessore Mazzuto, fare il più rapidamente possibile quello che ricade sotto la loro esclusiva competenza: adottare un Piano regionale delle Politiche Attive, condizione indispensabile affinché i fondi possano essere erogati.
Nella sua recente relazione, la seconda commissione consiliare della Regione Molise ha evidenziato con chiarezza che dal 2014 ad oggi la Regione non ha adottato alcun Piano per le Politiche attive del lavoro per Ittierre, precludendo con tale scellerata condotta qualsiasi minima speranza di ricollocamento degli ex lavoratori e lavoratrici. È ora che il presidente della giunta regionale e l’assessore alle Politiche del lavoro facciano il loro dovere e la smettano di scaricare le responsabilità sul Governo che – ripeto – ha già assegnato i soldi alla Regione e ha fatto la propria parte.
Occorre – conclude Testamento – un Piano che non sia una mera raccolta di buoni propositi, bensì un insieme di misure volte a favorire percorsi di formazione efficaci e utili all’inserimento lavorativo. Una formazione che tenga conto delle nuove competenze richieste dal mercato del lavoro anche nel settore tessile».