SAN GIULIANO DI PUGLIA. L’ex villaggio post sisma di San Giuliano di Puglia ospiterà un centro polifunzionale della Croce Rossa. Ma chi effettuerà i nuovi lavori di adeguamento?
Il progetto hub nel villaggio provvisorio di San Giuliano di Puglia è stato definitivamente annullato dal Ministero dell’Interno. I fondi stanziati per la sua ristrutturazione sono tornati al Ministero. Il nuovo progetto prevede un centro polifunzionale della Croce Rossa che verrà realizzato grazie ai fondi del Cis. Ma chi effettuerà i lavori di sistemazione? Ci sarà una nuova gara d’appalto?La ditta aggiudicataria del bando inerente il centro rimpatri migranti, la DB Costruzioni Srl,ha inoltrato un ricorso per un risarcimento danni ma si dichiara disponibile a effettuare i lavori. Il sindaco replica: “I tempi sono ancora prematuri”.
Si torna a parlare di San Giuliano di Puglia e del futuro delle casette di legno dell’ex villaggio post sisma. Lo si torna a fare perché tramite il Cis Molise (contratto di sviluppo) sono stati finanziati 5 milioni di euro per l’adeguamento delle abitazioni in legno affinché possano ospitare un Centro polifunzionale della Croce Rossa Italiana. “Il villaggio non ospiterà nessun centro migranti, quel progetto è stato definitivamente annullato, ma un centro di formazione della Croce Rossa italiana per il centro sud” dichiara il nuovo sindaco Giuseppe Ferrante.
Bastano queste poche e semplici parole per spegnere sul nascere i fuochi polemici innescati dalle dichiarazioni della Consigliera regionale Aida Romagnuolo la quale, attraverso una nota inviata alla stampa, riaccendeva lo spauracchio del centro migranti senza però documentarsi sugli atti pubblici fatti in sede di Consiglio comunale dall’amministrazione di San Giuliano di Puglia. E’ infatti del 29 aprile scorso la delibera di Consiglio comunale che approva sia il progetto del centro polifunzionale, sia il protocollo di intesa con la Croce Rossa italiana. Documentazione accessibile a tutti da tre mesi a questa parte.
Il protocollo d’intesa tra Comune e Croce Rossa Italiana prevede: attività di formazione in materia di emergenza rivolte al personale volontario e dipendente della CRI: formazioni residenziali ed esercitazioni operative volte a rafforzare le capacità di previsione, prevenzione e risposta; attività di formazione delle altre strutture operative della protezione civile; ospitalità dei campi scuola del progetto “anch’io sono la protezione civile” rivolto a ragazzi dai 10 ai 16 anni e che si svolgerà nei mesi estivi; attività di formazione per la campagna “io non rischio” del dipartimento della protezione civile, campagna nazionale sulle buone pratiche di protezione civile; attività di formazione residenziale del volontariato Croce Rossa e di altre associazioni in materia diverse da quelle dell’emergenza, quali l’assistenza e l’inclusione sociale, il diritto internazionale umanitario, la cittadinanza attiva; attività di accoglienza delle popolazioni colpite da terremoti e alluvioni o altri disastri e altre attività istituzionali. Tuttavia si pone il problema di chi dovrà effettuare i lavori di sistemazione e di adeguamento delle casette di legno in base al nuovo progetto: ci sarà una nuova gara d’appalto oppure il comune si rifarà sulla DB Costruzioni srl che si era aggiudicata il vecchio appalto?
Per l’impresa costruttrice, la DB Costruzioni srl, è una bella notizia: “perché si può procedere immediatamente con la progettazione e l’esecuzione dei lavori che il Consiglio di Stato ha aggiudicato alla Di Biase Costruzioni. – dichiara il legale della ditta Giuliano Di Pardo – Trattandosi di manutenzione, infatti, la nuova destinazioneè perfettamente compatibile con le esigenze della Croce Rossa e che in fase di progettazione di dettaglio potranno ulteriormente essere tenute in debito conto. Si tratta di un’ottima notizia anche per le amministrazioni statali e locali che potrebbero porre fine si contenziosi e al rischio di condanne al risarcimento dei danni su cui la Corte dei conti dovrebbe inevitabilmente intervenire”.
Risarcimento danni che la DB Costruzioni srl di Campobasso ha inoltrato sia per i mancati adempimenti del Comune di San Giuliano nel momento del pronunciamento definitivo del Consiglio di Stato in merito all’aggiudicazione, sia in merito all’annullamento del progetto del centro migranti, nota ufficiale finemarzo 2019,da parte del Ministero dell’Interno e a cascata della Prefettura e comune. Tirato in causa sulla vicenda, il neo e giovane sindaco Giuseppe Ferrante così replica: “I due progetti sono diversi. Il primo, quello relativo ai migranti è stato annullato definitivamente e i soldi son tornati al ministero. Il secondo è ancora in divenire: ad oggi i tempi sono prematuri. Non so dire ancora le modalità con le quali verranno assegnati i lavori di sistemazione, ma sicuramente troveremo la soluzione migliore”.
Il 15 marzo del 2016 il comune di San Giuliano di Puglia indice un bando di gara per l’affidamento dell’appalto di progettazione esecutiva e per la realizzazione dei lavori di adeguamento dell’insediamento abitativo temporaneo, villaggio post sisma, per un importo di 3 milioni 54mila e 199,62 euro. Lavori di sistemazione che riguardano le 130 casette di legno, circa 270 unità abitative, che ospitarono le famiglie sfollate dopo l’evento sismico del 2002. La miglior offerta fu quella della CSE srl di Vinchiaturo che, dunque, si aggiudicò la gara. La seconda classificata, la DB costruzioni, impugnò il verdetto e ricorse in tribunale per far valere le proprie ragioni.Il Tar Molise, siamo nell’autunno del 2017, respinge il ricorso della Di Biase Costruzioni, confermando l’aggiudicazione alla CSE. Ma, nel maggio del 2018, il Consiglio di Stato ribalta ilverdetto e accoglie le ragioni della DB Srl di Campobasso.
Si arriva al 7 marzo 2019. La CSEimpugna la sentenza chiedendo la revoca della stessa per un mero errore materiale, ricorso giudicato inammissibile. “Sono valutazioni non suscettibili di revocazione, poiché non riguardano direttamente il fatto in sé, bensì la sua interpretazione e la sua valutazione giuridica sotto il profilo degli effetti e della sua sindacabilità in sede giurisdizionale. – dichiara Giuliano Di Pardo, legale della Db costruzioni – Peraltro, la valutazione del Consiglio di Stato è del tutto corretta, non potendosi considerare l’IVA nell’ambito del reddito del professionista, perché costituente debito verso l’erario”.
La sentenza del Consiglio di Stato, dunque, mette fine alla tormentata vicenda giudiziaria riconoscendo le ragioni della società Di Biase: “condannando Cse s.r.l. e il Comune di San Giuliano di Puglia, in solido e per la quota di un mezzo ciascuno, alla rifusione delle spese di giudizio nei confronti di Db Costruzioni s.r.l., che si liquidano nella somma complessiva pari ad euro 6.000, oltre ad oneri di legge”.
La costituzione del Comune di San Giuliano a favore dell’impresa Cse srl è costata all’amministrazione la condanna alle spese anche in questo giudizio oltre alle spese di non poco conto che ha dovuto affrontare per la sua difesa nei diversi gradi. Ma le sorprese non finisco qui. A fine mese, il 29 marzo, arriva la nota ufficiale della Prefettura di Campobasso, che fa sua la comunicazione del Viminale, dove si annulla il progetto di fare delle casette di legno di San Giuliano di Puglia un centro rimpatri migranti.