TERMOLI. Dalla manifestazione diurna alla fiaccolata serale, questa sarà la probabile evoluzione del sit-in di protesta che ha avuto luogo stamani sul piazzale dell’ospedale San Timoteo di Termoli.
Alcune centinaia di persone, ma meno di quello che sinceramente avremmo atteso, vista la polemica furibonda sollevata sul territorio, hanno animato una iniziativa che comunque ha fatto capire a chi di dovere che Termoli deve conservare la sigla L113, quella che identifica sui documenti anagrafici e che attesta dove si è nati.
Sotto un sole che si è fatto sentire, tantissime donne, ma anche uomini, bambini, amministratori di ogni livello, associazioni, comitati e gente comune, sono scesi in campo per urlare col megafono tutte le ragioni di un territorio, di una identità, delle origini. Radici che non possono essere estirpate.
A testimonianza di ciò decine di cartelli realizzati nelle case, perché questa è stata una protesta varata in pochissimo tempo, davvero spontanea, nata sull’onda emozionale di ciò che ha significato apprendere della chiusura del Punto nascita.
A intervenire pubblicamente il sindaco Francesco Roberti, che ha dichiarato che si vedrà assieme ai colleghi con la delegazione parlamentare nel pomeriggio, che ha dato mandato ai legali per impugnare i decreti attuativi, che chiederà un incontro al Capo dello Stato e che se dovesse servire, organizzerebbe la “Marcia su Roma”.
Oltre a Roberti, è intervenuto il consigliere regionale Vittorio Nola, che ha aperto uno spiraglio, visto “il successo della manifestazione”, dichiarazione che ha lasciato più di qualcuno interdetto.
Presenti quasi tutti i sindaci del basso Molise, parlamentari, assessori, consiglieri comunali, provinciali e regionali, anche se le parole della gente comune è stata rivolta contro la politica che ha prodotto danni. Danni che si vorrebbero rimediare, da qui l’appello di Roberti a guardare e lottare per il futuro e smetterla col passato.
Tra i passaggi più significativi quello del dottor Giuseppe Pranzitelli, che ha letto il testo della petizione lanciata stamani, raccogliendo le firme nel corteo, ma non in forma organizzata per la ristrettezza dei tempi.
C’è chi si è lamentato della poca partecipazione, ma gente ce n’era e siamo certi che seppur poteva essercene maggiore, è stato gettato un seme importante.